2016-17年・隆盛日本映画観賞会 Festival del Cinema Giapponese Takamori (4)

青天の霹靂

A bolt from the blue

(Giappone, 2014)

Film diretto da Gekidan Hitori

Con: Shibasak Ko, Oizumi Yoi, Gekidan Hitori

Durata: 96 minuti

Lingua originale, sottotitoli italiani di: Emanuele Dani

Controllo sottotitoli di: Nicola Rubini, Federico De Marchi, Michele Zangheri

Mediateca di San Lazzaro di Savena, Sala Eventi, 

Lunedì 16 Gennaio 2017 ore 20,30

 

Il debutto alla regia dello scrittore e attore Gekidan Hitori, tratto dal suo romanzo del 2010. Todoroki Haruo, un prestigiatore fallito, non sopporta più la sua vita. Il colpo di grazia è la notizia della morte del padre. Disperato e in lacrime, viene colpito da un fulmine che lo porta indietro nel tempo di quarant’anni. Là incontra la madre ma soprattutto il padre, identico al ricordo che ne aveva da bambino. Haruo forma un duetto col genitore e per la prima volta nella sua vita inizia a intravedere il successo. Ma proprio quando comincia a credere che tutto stia andando per il meglio, ecco svelarsi il cupo segreto della sua nascita. Una storia piena di risate, che forse vi farà versare anche qualche lacrima.

Modal Soul – Nujabes (2005)

Tracce: 

1. Feather (featuring Cise Starr & Akin) [0:00]
2. Ordinary Joe (featuring Terry Callier) [2:54]
3. Reflection Eternal [8:02]
4. Luv(Sic) Pt. 3 (featuring Shing02) [12:19]
5. Music Is Mine [17:56]
6. Eclipse (featuring Substantial) [22:20]
7. The Sign (featuring Pase Rock) [25:50]
8. Thank You (featuring Apani B) [30:41]
9. World’s End Rhapsody (featuring Uyama Hiroto) [34:50]
10. Modal Soul (feat. Uyama Hiroto) [40:31]
11. Flowers (guest appearance from Dinah Washington) [45:12]
12. Sea Of Cloud [49:12]
13. Light On The Land [52:13]
14. Horizon [56:09]

Salve a tutti ragazzi! Torna in grande stile la rubrica musicale. Oggi voglio farvi scoprire uno dei dischi in assoluto più belli del Dj-compositore-arrangiatore e produttore Nujabes, uno dei massimi esponenti della scena Hip Hop/Rap giapponese. Il disco si chiama Modal Soul, ed è uscito nel 2005.

Prima, però, un po’ di informazioni:

Chi è Nujabes? O meglio, chi era?

Nujabes (letto al contrario: Seba Jun) è stata una figura importantissima per lo sviluppo dell’Hip Hop in Giappone. Nacque ad Adachi nel 1974 e morì a Shibuya nel 2010 per via di un incidente stradale. In ambito musicale, egli univa in maniera abile e sapiente musica Hip Hop e Jazz, creando un mood nostalgico e particolarmente atmosferico. In tutto, la sua produzione si è snodata in 11 album, di cui 5 in studio (1 di questi postumo) e 6 raccolte di brani. Nujabes era anche proprietario di due case discografiche (T Records, Guinness Records) e fondatore di un’etichetta indipendente: Hyde-Out productions. Egli collaborò non soltanto con rapper giapponesi molto validi (fra cui Shing02), ma anche con esponenti americani (ad esempio: Cise Starr o Substantial). Aggiungendo la ciliegina sulla torta, la sua carriera ha anche incrociato quello che riguarda il mondo degli anime: ebbene sì, Nujabes ha contribuito alla creazione delle colonne sonore di Samurai Champloo*, capolavoro dell’animazione che fonde l’ambiente del Giappone feudale con le sonorità Hip Hop alla perfezione (famosa è l’opening, realizzata proprio con Shing02, il cui titolo è “Battlecry”).

*P.S. Ricordo che il papà della serie è Shinichiro Watanabe, creatore del precedente capolavoro “Cowboy Bebop”

Ultimo album trattato completamente dalle mani del nostro Seba Jun in studio, è proprio Modal Soul, che raccoglie al suo interno dei classici ancora magici all’orecchio. L’album è composto da 14 tracce, di cui 7 in cui sono presenti rapper e 7 strumentali. Il disco si apre con un brano, Feather, che vede la collaborazione di due facce americane appartenenti al gruppo Cyne, ovvero Cise Starr & Akin. Feather è un pezzo che raccoglie una bella critica sociale da parte dei due rapper, che navigano sulle note come abili marinai veterani. Il tappeto musicale si fonde a questa critica in modo impeccabile, rendendola tanto dolce quanto tagliente. Feather, una piuma cullata dal vento, così come le parole dei due Maestri di Cerimonia. “Drifting away like a feather in air, letting my words take me away from the hurt and despair…”. Eccezionale. Il disco prosegue con una bella collaborazione jazzata tra Nujabes e Terry Callier (1945-2012), chitarrista e cantautore americano. Ordinary Joe è un brano che punta a far ballare con l’amore verso la musica, e questo, Seba e Terry hanno saputo farlo molto bene. Reflection Eternal è la strumentale che segue. Ragazzi, basta ascoltarla. No, sul serio. Non penso ci siano parole per questa strumentale, perché Nujabes ha comunicato tutto con il titolo: una riflessione eterna è quello che ci dà la possibilità di fare. Già diverse volte mi sono trovato a ragionare e riflettere con questa base in sottofondo, e posso assicurarvi che rende il flusso di pensieri molto più leggero, provare per credere. Giungiamo a una coppia di tracce totalmente dedicata alla musica, Luv sic part 3 (ft. Shing02) e Music is mine, rispettivamente una traccia rappata ed una strumentale. Luv sic rappresenta la terza parte di una serie di 6 brani prodotti interamente da Nujabes e rappati esclusivamente da Shing02, quasi a dimostrare un grande sodalizio tra i due, ma anche che lo scorrere del tempo rende tutto mutevole, compresa la loro musica. Eclipse vede la partecipazione di un altro abile rapper, Substantial, che benedice il tappeto del nostro Seba con una lirica romantica non da poco. Poetico il ritornello, che descrive un bacio come fosse un’eclisse “Your lips to mine eclipse solar lunar…”. Il brano successivo, The Sign, vanta la collaborazione dell’americano Pase Rock, appartenente al collettivo Five Deez. Per chi non sapesse di cosa si tratta, beh, vi dico solo che uno dei membri si chiama Talib Kweli, e non ha fatto altro che fare la storia del Rap americano. Noccioline. A voi l’ascolto di questa traccia curiosa e particolare, a tratti pare rap, a tratti un discorso in rima. Abbiamo anche una rapper femminile in Modal Soul, e si tratta di Apani B, che in Thank You ringrazia per l’amore che le è stato dimostrato in Giappone, per l’opportunità che le è stata concessa da Nujabes di partecipare in questo progetto, e anche per la cultura che le è stata trasmessa. Con World’s end Rhapsody, featuring Uyama Hiroto, balliamo esattamente come se fossimo in discoteca. La fusione dei suoni è perfetta, ma questo perché Uyama e Nujabes sono sempre stati stretti collaboratori, tant’è che Uyama compare in tanti altri progetti del nostro producer. In tanti altri progetti? E anche nel brano successivo! Modal soul, brano che da il titolo all’intero progetto, è una sinfonia che accarezza le orecchie e ci porta in un prato primaverile, ad osservare il corso della natura mentre magari stiamo sgranocchiando qualcosa con le persone a cui vogliamo bene. Siamo felici così. Questa è l’idea che il pezzo mi ha trasmesso. L’undicesimo brano, è un’instrumental che contiene il campionamento della bellissima voce di Dinah Washington (1924-1963), cantante americana di blues, jazz e gospel. Generi appunto vicinissimi ai gusti personali di Seba. Se Modal soul ci porta in un prato, Flowers ci permette focalizzare l’attenzione sui fiori. Questo disco è un lungo relax in cui prendersi tempo per sé stessi. Dopo tutte le collaborazioni, esso si chiude con ben 3 strumentali: Sea of cloud, Light on the land e Horizon. Vi suggerisce niente la disposizione dei brani? Fantastico. Non ci sono parole, nessuno ha scritto un testo, ma il disco si chiude comunque con una storia. Una storia che può essere di chiunque, una storia che vede un mare di nuvole, minacciose, incombenti, e questo la traccia ce lo sbatte proprio in faccia. Le nuvole le sentiamo, come fossero sulla nostra pelle. Fastidiose, vorremmo scollarcele di dosso come con tutti i problemi quotidiani. Ecco che, però, riusciamo a scorgere una luce (light on the land). Questa luce è la nostra speranza, la speranza che vada tutto bene. La speranza che ci permetterà di vedere l’orizzonte se continuiamo a seguirla, perché se continuiamo, usciremo da questo mare di nuvole. Menzione speciale va a Sea of cloud, che è stata successivamente recuperata per diventare una delle colonne sonore dell’anime Samurai Champloo.

Per concludere, non posso che dire una cosa: questo disco è una bellissima produzione. Non riesco ad indicare alcuna nota di demerito a Nujabes, anche se mi sarebbe piaciuto un mixaggio migliore per quanto riguarda il brano con Shing02, perché credo che la voce, se più calibrata, avrebbe reso il brano una vera forza, mentre così è parecchio sotto tono.

P.s. Ricordo che, per chi volesse ascoltare qualsiasi brano contenuto nel disco, basta semplicemente cliccare sul minutaggio accanto al titolo di ogni traccia ad inizio articolo, così che si apra una pagina youtube che riproduce il brano scelto!

(Recensione di Michele Zangheri)

 

PROSSIMAMENTE! 笑いの大学 – University of Laughs (2004)

Warai No Daigaku è un adattamento di una commedia del 1996 scritta da Koki Mitani. Ambientata nel Giappone degli anni ’20 prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la storia gira intorno al giovane commediografo Tsubaki (interpretato da Goro Inagaki), membro della compagnia teatrale Università delle Risate, che deve sottoporre il copione della sua ultima commedia al nuovo censore locale, Sakisaka (interpretato da Koji Yakusho). Purtroppo per Tsubaki, Sakisaka è censore estremamente autoritario e avverso alle risate che non intende lasciar passare la minima traccia di ideologia antinazionalista, mettendo a dura prova ogni scrittore che gli sottoponga le proprie opere. Il giovane commediografo dell’Università delle Risate non sarà un’eccezione, ma la sua tenacia gli impedirà di arrendersi nonostante le improbabili richieste a cui verrà sottoposto dal nuovo censore. Mentre i due lavorano uno contro l’altro, il copione inizierà a cambiare e ad evolversi con risultati completamente inaspettati.

(Recensione di Federico De Marchi)

Il Giappone ratifica il TTP che Trump pensa di abbandonare

 

Venerdì scorso il primo ministro Giapponese Abe Shinzō ha ottenuto l’approvazione del Parlamento per ratificare il Trans-Pacific Partnership, nonostante il neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia intenzione di ritirarsi dall’accordo economico formato da 12 Paesi. La Camera Alta ha approvato il TPP venerdì, seguendo il consiglio di Abe di continuare a sostenerlo, nonostante il rifiuto da parte di Trump del trattato di libero scambio caldeggiato dal presidente Barack Obama. Il Partito Liberal Democratico, al governo e organizzazione di provenienza di Abe, ha un’ampia maggioranza in entrambe le camere del Parlamento. Le misure di apertura dei mercati richieste dal trattato economico sono viste come un mezzo affinchè Abe possa far passare le difficili riforme dell’agricoltura e della sanità. Fino ad oggi, Abe ha compiuto scarsi progressi su molti cambiamenti che aveva proposto per migliorare la produttività stagnante e la competitività del Giappone. Un ritiro degli Stati Uniti potrebbe porre fine all’accordo, a meno che i suoi termini non siano rivisti. L’accordo tra i 12 membri richiede la partecipazione sia degli Stati Uniti che del Giappone per raggiungere il requisito dell’ 85% del PIL totale del gruppo, visto che gli Stati Uniti provvedono per il 60 % del totale, e il Giappone per meno del 20%. Dopo aver speso la propria credibilità politica per combattere i gruppi di potere impauriti dall’apertura dei mercati e dalle riforme verosimilmente necessarie per l’accordo commerciale, Abe ed altri leader asiatici si sono lamentati dell’imminente perdita degli Stati Uniti come portabandiera del TTP. “Vogliamo portare a compimento l’accordo e ci aspettiamo che anche altri facciano la stessa cosa” ha recentemente detto Abe ad una seduta parlamentare. Un esponente dell’opposizione, Tokunaga Eri, ha deriso l’insistenza di Abe definendola “egocentrica”. “Praticamente non c’è nessuna possibilità di rendere effetivo l’accordo, perchè Trump pensa di non farne più parte” ha detto Tokunaga venerdì ai suoi colleghi. Uomini di potere della Nuova Zelanda e di altre nazioni hanno ancora la speranza di trovare un modo per salvare l’iniziativa. Il TTP aveva lo scopo di dare agli Stati Uniti un ruolo guida nella definizione di normative sul commercio che superino l’importanza dei dazi e di altre barriere commmerciali. La sua fine potrebbe potrebbe incentivare i progressi di un altro accordo commerciale molto meno criticato, chiamato RCEP, o Regional Comprehensive Economic Partnership. Il gruppo non includerebbe nessuna nazione dalle Americhe ma tutte le potenze economiche dell’ Asia: Cina, India, Giappone, Corea del Sud ma anche Australia, Nuova Zelanda e i 10 membri dell’ Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico o ASEAN.

Fonte: http://mainichi.jp/english/articles/20161209/p2g/00m/0dm/065000c

Traduzione e adattamento: Adriano Moro