Yamada Yōji parte 1 || Akushon! – I registi di JFS

Yōkoso! Benvenuti! alla nuova puntata di Akushon, la rubrica dei registi di JFS! Noi siamo l’associazione Takamori e oggi vi introduciamo alla vita e alla filmografia del celebre Yamada Yōji. Si parte!

L’ormai novantenne Yamada Yōji nasce nel 1931 a Toyonaka, prefettura di Osaka. Molto presto si sposta in Cina, poiché il padre era ingegnere impegnato nella costruzione della ferrovia sud-mancese. Rimarrà in territorio cinese fino alla fine del secondo conflitto mondiale, per poi stabilirsi nella prefettura di Yamagata, nello Honshū centro-settentrionale. Nel 1954 si laurea nell’ambito degli studi cinematografici presso la rinomata università Tōdai della capitale. Trova quindi lavoro presso la casa di produzione di cinema e kabuki denominata Shochiku, presso cui rimarrà impiegato per l’intera carriera lavorativa. I suoi inizi lo vedono nei panni di sceneggiatore e aiuto-regista di Nomura Yoshitaro e le sue prime opere in qualità di regista risalgono ai primi anni ’60 e giungono fino ad oggi. La sua opera più nota al grande pubblico giapponese è la serie di film Otoko wa Tsurai yo, conosciuta anche col nome del protagonista Tora-san, uno venditore in viaggio sempre sfortunato in amore, interpretato da Atsumi Kiyoshi. Sbarca invece in Occidente con pellicole come Tasogare Seibei (o The Twilight Samurai) e Kakushi ken (The Hidden Blade).

La produzione cinematografica di Yamada Yōji è una delle più ampie nella cinematografia giapponese. Infatti, nei suoi 60 anni di carriera ha diretto più di 130 opere, guadagnandosi così il premio alla carriera all’ Asian Film Award nel 2008 e 60 premi per i suoi lungometraggi. Chiaramente l’esplorazione di una produzione così ampia e così varia richiederebbe molto tempo, ma noi cercheremo di darvi una selezione di quattro film che permetta di incuriosirvi, soffermandoci sulla sua produzione di jidaigeki, ovvero film drammatici riguardanti samurai. Il primo film che abbiamo scelto è Bushi no Ichibun (love and honor) del 2006, un jidaigeki sulla storia di un samurai che a seguito di una malattia dovrà affrontare la cecità. Poi abbiamo Tōkyō Kazoku del 2013, vincitore del premio golden spike come miglior film; successivamente abbiamo The hidden Blade del 2004, ambientato nei primi del ‘900 dove un samurai con una scarsa reputazione a causa di un crimine commesso dal padre dovrà riscattarsi con l’aiuto di una domestica e del suo migliore amico. Infine, abbiamo Tasogare Seibei, un film del 2002 che ha riscattato più di trenta premi cinematografici e che gli è valso la nomination agli Academy Awards come miglior film straniero.

Potete guardare il nostro video qui. Se vi abbiamo incuriosito con la fantastica carriera di Yamada Yōji ci vediamo tra due mercoledì per l’approfondimento sui film da noi selezionati per Akushon! A presto!

Tasogare Seibei – The Midnight Samurai

Titolo: The Midnight Samurai

Titolo originale: たそがれ清兵衛

Regista: Yamada Yōji

Uscita al cinema: 2 Novembre 2002

Durata: 129 minuti

 

La Trama

Seibei Iguchi è un samurai di basso rango del Clan Unasaka che dopo la morte della moglie per tubercolosi si trova ad affrontare mille difficoltà quotidiane; infatti, deve crescere e accudire le due figlie di 5 e 10 anni e curare la vecchia madre affetta da demenza senile, ed è costretto a sfuggire alla vita sociale e la compagnia degli amici guadagnandosi così il nome di “Seibei il Crepuscolo”. Tuttavia le cose cambiano quando Seibei rincontra dopo tanti anni un’amica d’infanzia, Tomoe, sorella di un suo vicino tornata a casa dopo il divorzio da un prepotente Samurai più anziano di lei. Egli a seguito di un litigio con il fratello di Tomoe, si troverà a sfidare a duello Seibei, subendo un’umiliante sconfitta. A seguito di ciò un anziano samurai si avvicinerà a Seibei, portandolo a riavvicinarsi alla sua vecchia vita da guerriero.

Il Crepuscolo del Samurai

Narrato in retrospettiva dalla figlia adulta del protagonista, il cui voice-over mai invadente scandisce l’incedere della trama e poi la chiude su una nota di ineluttabile amarezza, The Twilight Samurai è un film profondamente umano sull’amore corrisposto ma impedito dalle circostanze, tutto giocato su un senso pudicissimo del romanticismo e sulla gravità della violenza, mai cinematografica ma essenziale e realistica anche grazie all’uso reiterato della profondità di campo, che dona alle scene prossimità ma anche distacco.
Tutto com’è incentrato su un uomo piegato, ma mai schiacciato, sotto il peso dei suoi doveri, sia istituzionali che privati, sia professionali che affettivi, è un’opera che della figura del samurai esalta la disciplina ma anche la dolcezza, la poesia, un’opera in grado di aggiungere sempre qualcosa in più ai propri personaggi con ogni dialogo o sguardo: che sia un’emozione o un pensiero, un timore o una diffidenza, Yamada Yōji è attentissimo a trasmettere sensazioni e aspettative attraverso ogni inquadratura. Ben più interessato ai sentimenti che all’azione il regista delinea un’epica del quotidiano e un’esaltazione della vita – anche di fronte alla morte – senza trascurare nulla dell’esistenza di un uomo, dai grandi rimpianti alle piccole gioie, dalle fatiche alle leggerezze.
Arriva addirittura a tratteggiare, con estrema padronanza del mezzo filmico, un passato sempre fuori campo e un futuro già scritto che però non si vedrà mai.

—recensione di Massimo Magnoni.

Journey to the Shore | AFS Fall Edition 2021

Ciao a tutti e bentornati sul nostro canale. Oggi vi presentiamo il terzo film della nostra rassegna AFS Fall Edition 2021 in collaborazione con Asia Insitute, Journey to the shore, un film drammatico del 2015 diretto dal regista Kurosawa Kiyoshi.

La coppia protagonista del film è formata da Mizuki, una giovane insegnante di pianoforte, e dal suo defunto marito, Yūsuke. Quest’ultimo, dopo essere scomparso per quasi tre anni, torna a casa come fantasma e racconta alla moglie di essere annegato in mare. Prima della sua tragica fine, però, rivela di aver fatto un viaggio lungo il Giappone e chiede alla moglie di riaccompagnarlo nei luoghi da lui precedentemente visitati.

I due viaggiano attraverso luoghi significativi della vita di Yūsuke, posti che lo hanno ospitato prima della sua morte dove incontrano vari personaggi che lo hanno aiutato in vita e che ora si mostrano ai protagonisti nei loro lati più intimi, le cui ferite derivano da un passato carico di sensi di colpa e del rimpianto nei confronti dei propri cari ora defunti.

Il film venne presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard del Festival del Cinema di Cannes del 2015 e fra i premi ricordiamo quello per miglior attore agli Asian Film Awards e il premio per la regia al Festival di Cannes.

Nelle varie storie, incastonate in quella principale, si crea un peculiare dialogo fra vita e morte che esprime a pieno l’importanza che il rapporto fra il mondo dei vivi e l’aldilà ha nella cultura giapponese.

Se volete viaggiare attraverso il Giappone con Mizuki e Yūsuke vi aspettiamo il 9 novembre alle 21 al Cinema Rialto. I biglietti sono acquistabili cliccando qui.

Per rimanere aggiornati sulla vendita dei biglietti e sugli altri film della nuova rassegna, seguiteci sui nostri canali. Potete guardare il nostro video qui

Vi ricordiamo, inoltre, che il database di tutti i sottotitoli dei nostri film sono a vostra disposizione qualora siate interessati a proiettarli all’interno delle vs manifestazioni. Oppure potete richiederci anche una nuova sottotitolazione! Basta scrivere a info@takamori.it!