Salve a tutti, curiosi di cultura giapponese che oramai siete “abbonati” ed avidi lettori della nostra solita rubrica musicale!

Quest’oggi ritorniamo con un episodio tutto nuovo che porterà alla vostra attenzione un artista poliedrico di cui, probabilmente, qualcuno di voi avrà già sentito parlare in passato. Parliamo di Tatsuro Yamashita (山下 達郎), un cantante, compositore e produttore giapponese nato nel Febbraio dell’anno 1953Tokyo (東京) , Ikebukuro (池袋).

-Presentazione generale e biografica dell’autore:

Una delle sue tracce più famose e conosciute è certamente “Christmas Eve”; inizialmente parte del suo album “Melodies” del 1983, divenne una vera e propria hit natalizia in tutto il Giappone, ed il motivo di ciò è da ritrovarsi nel fatto che proprio questa viene dai più considerata una delle canzoni natalizie “standard” giapponesi. Per la cronaca, vinse persino un premio speciale durante la 45esima edizione dei Japan Record Awards, 20 anni dopo la sua uscita.

La carriera del nostro artista comincia nel 1973, anno in cui forma la band “Sugar Babe” con gli altri due musicisti che erano Ohnuki Taeko (大貫妙子) Muramatsu Kunio (村松邦夫), ed insieme rilasciarono il loro primo album “Songs” due anni dopo la formazione del gruppo. La band però si sciolse soltanto 3 anni dopo, nel 1976, e fu così che Tatsuro cominciò a dedicarsi alla carriera da solista “agganciandosi” a quella che è una delle etichette americane più famose in assoluto: la RCA.Nacque dunque, attraverso questa sua nuova esperienza in solitario, il suo primo album, che va sotto il nome di Circus Town. “Si riallacciò” quindi al passato, iniziando a collaborare con il produttore del suo primo gruppo musicale Eiichi Ohtaki (大瀧詠一); questa unione di forze generò un nuovo ed ulteriore album musicale, questa volta intitolato “Niagara Triangle (Vol.1)”. Tale collaborazione venne definita da MTV come uno dei seui “supergruppi”  che hanno cambiato irreversibilmente la storia e la cultura della musica giapponese così come la conosciamo oggi.

Da qui ottenne conseguentemente un forte e profondo successo nell’anno 1979 col suo album “Moonglow”; fu così allora che il cantante e compositore di Tokyo cominciò la sua ascesa verso il titolo di icona musicale o, per lo meno, nel contesto giapponese ovviamente. Tirando le somme di quella che è la sua carriera, si contano una ventina di album da solista e oltre 40 pezzi singoli;tali dati (insieme, ovviamente, alla fama riscossa tra i connazionali) lo rendono senza dubbio uno degli artisti che hanno avuto più successo nel campo della musica giapponese contemporanea, avendo venduto (all’incirca) 9 milioni di copie di album in totale. Attualmente è sposato con un’altra cantante giapponese (anch’essa, a parer mio, degna di nota), Mariya Takeuchi (竹内まりや), con la quale ha una figlia.

-Discussione sull’album, “For you”:

L’album uscì in Giappone nel 1982, nell’era in cui la musica giapponese si “adagiava” su un substrato di natura fusion, jazz e funk, e venne dunque inevitabilmente influenzato da tali tendenze provenienti, certamente, dagli Stati Uniti degli anni ’70 e ’80. Anche l’opera di Yamashita si basa di conseguenza su tali stili e generi musicali, annoverandosi a pieno diritto nel City Pop tanto caro alla musica giapponese di quegli anni. La vibe generale dell’opera musicale rimanda ad uno scenario tipico della West Coast americana (parlando per l’appunto di influenze dagli Stati Uniti), nel quale paesaggio potremmo inserire, per esempio, qualche palma, un mare di un colore blu acceso come sfondo e, per qualche maggiore dettaglio, le insegne ed architetture tipiche delle gas stations americane (e, nello specifico, californiane) di quegli anni, come si può appunto notare già dalla stessa copertina dell’album. Abbiamo soli di sassofono,potenti giri di basso ed un catchy groove disco che colpiscono subito l’orecchio e che invogliano ad uscire di casa e farsi un giro in una bella macchina (magari decappottabile), a giro per la città soleggiata e, magari, vicino al mare. L’apertura con Sparkle fornisce subito un buon inizio, aprendo la strada ad altri capolavori quali “Futari”, una ballata d’amore di classe che potresti immaginarti suonata durante il momento del “ballo lento” in una discoteca. La perla, tuttavia, potrebbe essere considerata “Love talkin'”, che riesce in un certo senso a riprendere tutto il ritmo ed il sound generale dell’opera musicale.

Ascoltare questo album è un po’ come tuffarsi nella musica americana che, però, viene filtrata attraverso i gusti tipicamente giapponesi ma, soprattutto, amata e seguita da un gran numero di fan nel paese del Sol levante ancora di più rispetto ad altri paesi. Non a caso, di fatto, tali “orme” verranno seguite poi anche da molti altri artisti giapponesi anche nel corso degli anni a venire, riscuotendo molPto successo tra gli amanti e sostenitori del genere.

Per chi volesse (e, per ovvie ragioni, lo consiglio vivamente) dare un ascolto all’album, avrete qui di seguito il link per andarci direttamente:

https://www.youtube.com/watch?v=W9sxKjq44AA&t=793s

Giunti dunque alla fine anche di questo episodio, non mi resta che sperare che troviate interessante l’articolo ma, soprattutto, che vi piaccia l’album e che anche voi, proprio come me, possiate apprezzare i fini ed eleganti gusti musicali di un artista del calibro di Tatsuro Yamashita. 

Non mi resta quindi che salutarvi qui, e come sempre… al prossimo appuntamento alla scoperta della musica giapponese!

(Recensione di Simone Cozza).