Autore: Kawaguchi Toshikazu
Titolo originale: コーヒーが冷めないうちに
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Traduzione: Claudia Marseguerra
Edizione: 2020
Pagine: 192

 

Finché il caffè è caldo (2015) è il primo romanzo dello scrittore giapponese
Kawaguchi Toshikazu, classe 1971, con cui ha vinto il Suginami Drama Festival.
Dal libro è stato tratto un film omonimo diretto da Tsukahara Ayuko nel 2018.

Il romanzo è ambientato per la maggior parte dentro ad un piccolo caffè
giapponese, con pochissimi posti a sedere e nessuna finestra. Un luogo che
potrebbe essere ovunque, in qualsiasi epoca. Una leggenda metropolitana dice
che, sedendosi su una sedia in particolare si possa tornare indietro nel tempo,
senza però poter cambiare il corso degli eventi. Le altre regole sono il poter
incontrare solo le persone che sono state nel locale, non alzarsi dalla sedia e
bere tutto il caffè prima che si raffreddi. Se non si rispettano le regole, c’è il
rischio di tramutarsi in fantasma ed essere costretti a rimanere nel bar per
sempre.
L’autore racconta quattro episodi con quattro protagonisti differenti, tra cui
una ragazza che viene lasciata dal fidanzato in partenza per gli Stati Uniti e
una moglie che viene dimenticata dal marito, affetto da Alzheimer. Tornando
indietro nel tempo scoprono qualcosa di nuovo su sé stessi, imparano a
guardare la persona che rivedono con occhi diversi, rivivendo l’accaduto da
una prospettiva diversa. E il fatto di non poter cambiare il passato non esclude
di non poter cambiare il futuro.
La prosa è ricca di descrizioni molto dettagliate, che permettono al lettore di
vivere il racconto quasi in prima persona, come se se si trovasse nel locale. Le
storie offrono degli spunti di riflessione interessanti per affrontare la
quotidianità, imparando a dare valore al presente.

Il 14 gennaio 2021 è in uscita, sempre per Garzanti, il sequel dal titolo Basta un
caffè per essere felici.

 

— recensione di Giorgia Caffagni.