“See you tomorrow” di Michimoto Saki || Takamori x FEFF 27

See You Tomorrow (ほなまた明日, Honamata ashita) ha aperto la penultima giornata del FEFF portando sullo schermo la voce sensibile e originale della giovane regista Michimoto Saki (道本咲希). Pur non essendo alla sua primissima esperienza dietro la macchina da presa, con questo film si conferma una presenza da tenere d’occhio per la lucidità con cui racconta le emozioni.
La pellicola esplora con delicatezza e profondità lo scontro, spesso silenzioso, tra aspirazioni personali e relazioni affettive fragili, dipingendo il ritratto di una generazione sospesa tra sogni coltivati con ostinazione e sentimenti nascosti dietro una maschera di leggerezza.
Protagonista è Nao (interpretata da Tanaka Makoto), studentessa di fotografia appassionata di street photography, che ogni giorno si perde per le strade di Osaka in cerca di momenti da catturare con la sua reflex. La vicenda si snoda principalmente tra le mura dell’accademia d’arte che Nao frequenta, dove stringe un legame con tre compagni di corso – Sayo (Shigematsu Risa), Tada (Akiyama Takuro) e Yamada (Matsuda Ryota) – anche loro desiderosi di diventare fotografi.
Il talento cristallino di Nao emerge fin da subito, tanto da suscitare l’invidia dei colleghi e perfino del professore (Okuchi Ken), combattuto tra l’ammirazione e un sottile risentimento.
Ciò che colpisce nel film è la scelta stilistica della regista: Michimoto evita consapevolmente ogni deriva sentimentale, preferendo una narrazione asciutta, essenziale e brutalmente onesta, molto vicina all’esperienza reale dei giovani che si trovano a fare i conti con il peso delle scelte e del futuro.
Il ritmo è pacato, i dialoghi misurati, le scene spesso statiche: è il silenzio, più delle parole, a dare significato e profondità alle relazioni.


Se è vero che a tutti noi è concesso di sognare in grande, è altresì vero che solo in pochi riescono a trasformare tali sogni in realtà. Nao fa parte di questa élite: non per arroganza, ma per una determinazione lucida e una predisposizione naturale al successo.
Proprio questa sicurezza, mai ostentata ma sempre evidente, finisce per incrinare i rapporti con i compagni, che la percepiscono fredda, distante e impietosa. È forse questa la chiave del suo successo?
Il film riflette su temi universali – tempo, rimpianto, l’irrisolto – con una sensibilità rara nel cinema contemporaneo. Paradossalmente, Nao è l’unica a non cambiare: resta uguale dall’inizio alla fine. Eppure, è proprio lei, nella sua staticità, a innescare il cambiamento negli altri, in particolare in Yamada, che si scopre incapace di confrontarsi con il talento e il passato, e alla fine sceglie la fuga.
See You Tomorrow non offre soluzioni facili. Piuttosto, ci invita a riconoscere ciò che siamo e ad accettare le nostre possibilità, anche se imperfette, anche se lontane da quelle degli altri. Una riflessione sincera e senza fronzoli sull’identità, sulla rivalità e sul bisogno di essere visti davvero.

Adachi Shin || Takamori x FEFF 27

Adachi Shin, nato nel 1972 nella prefettura di Tottori, è uno degli autori più originali e riconoscibili del panorama cinematografico giapponese contemporaneo. Sceneggiatore di successo e regista dalla sensibilità unica, Adachi si è costruito una carriera a partire dal margine, raccontando storie di personaggi scomodi, falliti, fragili ma profondamente umani. Il suo stile mescola umorismo grottesco, introspezione sociale e un’ironia tagliente, sempre accompagnati da un profondo affetto per i suoi protagonisti.
Dopo essersi laureato all’Istituto giapponese di cinema ed essersi formato come assistente alla regia, Adachi approfondisce il proprio percorso sotto la guida del regista Somai Shinji. I suoi primi passi lo vedono impegnato tra teatro e cinema, ma è con 100 Yen Love (2014) che arriva la svolta: un dramma sportivo che racconta la rinascita di una donna emarginata attraverso la boxe. Grazie a questa sceneggiatura, Adachi conquista importanti riconoscimenti, tra cui il Japan Academy Film Prize, e il film viene selezionato per rappresentare il Giappone agli Oscar. Anni dopo, la pellicola ispirerà anche il successo cinese YOLO, a dimostrazione del potere universale delle sue narrazioni.
Presentato quest’anno al FEFF, Good Luck (2024) segna il ritorno di Adachi Shin alla doppia veste di regista e sceneggiatore, con un road movie dall’atmosfera intima e sottile. Al centro della storia c’è Taro, un giovane regista bloccato dall’insicurezza e dalla passività, che viene invitato a presentare il suo documentario in una storica sala di Oita. Dopo una proiezione accolta con freddezza, Taro si ritrova inaspettatamente a condividere un viaggio con Sunahara Miki, una donna enigmatica conosciuta per caso. I due, tra incontri surreali e confessioni spontanee, si lasciano trascinare da una complicità fatta di tenerezza, ironia e disorientamento. Nessun sentimentalismo gratuito, nessun dramma lacrimevole: solo un legame genuino tra due persone alla deriva. Con questo film, Adachi adotta una comicità discreta, costruita su silenzi, tempi sospesi e momenti di assurda quotidianità, confermando la sua attitudine a sfidare le convenzioni narrative con grazia e intelligenza.
Al centro del cinema di Adachi ci sono personaggi fragili e disorientati: uomini inetti, confusi, fuori sincrono rispetto alla società che li circonda. Eppure, anziché condannarli, Adachi li accompagna con tenerezza, mettendone a nudo debolezze e insicurezze senza mai indulgere nel giudizio. Temi come il fallimento, l’isolamento, la pressione sociale o l’ansia creativa tornano spesso nei suoi racconti, affrontati con un’ironia malinconica che rimane sempre lontana dal cinismo.
Il suo attuale riconoscimento è il risultato di un percorso lungo e tutt’altro che lineare, segnato da fatica, perseveranza e da un’ostinata volontà di raccontare storie fuori dal coro. Cruciale, ha dichiarato oggi il regista al FEEF Talk – Japan, il supporto ricevuto da parte di sua moglie e producer Adachi Akiko, figura fondamentale per la vita e per la carriera di Adachi Shin
Oggi Adachi è una delle voci più originali del cinema giapponese contemporaneo: i suoi film mettono a fuoco l’inadeguatezza quotidiana, le relazioni incrinate, l’assurdità del vivere – ma lo fanno con grazia, evitando tanto il melodramma quanto la retorica. In un contesto dominato spesso da prodotti costruiti per piacere, Adachi continua a scegliere l’autenticità.

Rassegna Primaverile JFS 2025

L’ associazione Takamori è lieta di presentarvi la rassegna autunnale JFS, realizzata in collaborazione con il Circuito Cinema Bologna, che si terrà tra Febbraio e Aprile, per un totale di 4 film!

 

Le proiezioni saranno alle 19, al cinema Rialto. I film verranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.

 

Film:

 

18 Febbraio: “Nobi” – Tsukamoto Shin’ya

 

04 Marzo: “Kami No Tsuki” – Yoshida Daihachi

 

18 Marzo: “Yureru” – Nishikawa Miwa

 

01 Aprile: “Lesson in Murder” – Shiraishi Kazuya

 

Vi aspettiamo numerosi! Se volete sapere di più sulla rassegna o sui film che presenteremo, continuate a seguirci sui nostri canali Social!

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