Sasabe Kiyoshi parte 2 || Akushon! – I registi di JFS

Ciao a tutti! Siamo ad Akushon!, la rubrica dei registi dell’associazione Takamori. Continuiamo a parlarvi del nostro ultimo regista, Sasabe Kiyoshi!

Nel 2006 esce al cinema il film Sea without Exit, Deguchi no nai Umi nell’originale, dove Sasabe mette in scena il copione redatto da un altro noto regista, Yamada Yōji, e basato sul romanzo originale omonimo di Yokoyama Hideo. La storia ruota attorno alla figura di Namiki Kōji, un astro nascente del baseball liceale che gioca nel ruolo di pitcher. Appena entrato all’università Meiji, il giovane giocatore si infortuna e grazie all’aiuto e alla solidarietà dei suoi compagni di squadra, ritornerà in campo con un nuovo colpo, un magic pitch che sarà la sua firma nelle partite che seguono il suo stop. Ma siamo agli albori del secondo conflitto mondiale e la guerra irrompe con tutta la sua forza nella vita di questi professionisti in erba. Kōji e altri compagni vengono arruolati nella marina e si preparano tramite un duro addestramento ad andare incontro alla morte che li attende sottoforma di kaiten, una sorta di siluro pilotato fisicamente dai soldati verso il proprio obiettivo. Nei panni del protagonista troviamo Ichikawa Ebizō, noto attore di teatro kabuki, che impersona lo studente Kōji come un ragazzo pacato e serio. Nella pellicola, più che all’azione si dà rilievo alle emozioni dei personaggi, alle intense lotte interiori che da un lato li vorrebbero legati alla vita e a ciò che essa dona, ma che dall’altro li richiama al forte senso del dovere verso la patria, nel tentativo di capovolgere l’esito di una guerra che non sta dando i frutti sperati.

E’ il 2016 quando nei cinema si proietta per la prima volta Yaeko no Hamingu, che racconta con lievi discrepanze la storia realmente accaduta a Minami Nobutaka, un educatore totalmente dedicatosi alla cura della moglie affetta da una forma di Alzheimer precoce, mentre lui stesso si sottoponeva a chirurgia per un tumore allo stomaco. In questo i protagonisti si chiamano Seigo e Yaeko, rispettivamente preside di una scuola e maestra di musica, che vivranno gli ultimi dodici anni della vita di lei con il lungo e pesante fardello della malattia. Yoko si separa piano piano dalla musica e dal mondo delle parole, iniziando a emettere piccoli, brevi suoni per evocarle senza poterle più pronunciare. L’implicazione del marito nella cura di lei è totale e lentamente assorbe anche quella delle due figlie della coppia per poi finire a incidere anche sulla comunità che li circonda. Il tutto viene raccontato a partire dalla morte di Yaeko attraverso una lunga serie di flashback che ripercorrono la storia della malattia e le vicende che la coppia attraversa nell’apprendere questa nuova, difficile convivenza con la patologia. Il regista Sasabe mette così sotto i riflettori una storia ben nota, ossia quella della difficoltà della presa in cura delle demenze, specialmente in una popolazione come quella giapponese. Pare che essa difatti entro il 2025 sarà composta per più di un terzo da individui over-65, mettendo dunque in evidenza la difficoltà della sfida sociale e demografica che attende il Sol Levante.

Nel 2011 viene proiettato nelle sale per la prima volta “Tsure ga utsui ni narimashite”, localizzato come “my SO has got depression”. Mikio è un giovane impiegato in una azienda informatica sposato con una giovane mangaka di nome Haruko. Dopo un periodo di strani dolori, ansie e timori, Mikio decide di farsi visitare scoprendo di essere depresso. La pellicola ruota intorno alla storia di come la coppia gestirà la condizione di Mikio, che sarà determinante per molti dei progetti sia suoi che della moglie, nel bene e nel male. Durante tutto il percorso che i due intraprendono, Haruko purtroppo faticherà a trovare la sua strada come disegnatrice ma un evento in particolare le farà capire che la sua ispirazione era proprio sotto il suo naso. Il taglio registico di Sasabe Kiyoshi in questa pellicola non è molto persistente poiché tratta dal manga omonimo, ma si può notare come in ogni situazione cerchi di non far passare nessuno dei personaggi come vittima assoluta, ma cerchi sempre di dare una rappresentazione complessa e schietta delle emozioni, delle scelte e dei comportamenti dei personaggi.

Come ultima pellicola abbiamo deciso di presentarvi Tōkyō Nanmin del 2014. La pellicola racconta la storia di Tokieda Shu, uno studente universitario che ha perso la madre e viene mantenuto dal padre. Un giorno il padre lo abbandona e si ritroverà a dover pagare tutte le spese da solo, non riuscendoci. Questo gli costerà l’espulsione dall’università e come se non bastasse verrà anche sfrattato da casa sua, ritrovandosi a dover vivere negli internet point della frenetica Tokyo. Per sopravvivere Shu si immischierà in un giro mafioso, che gli permetterà di guadagnare e conoscere tante nuove persone, ma allo stesso tempo lo costringe ad una vita criminale e pericolosa finché non conoscerà la donna che gli riporterà la voglia di impegnarsi per tornare a vivere come prima. Anche qui il regista non risparmia nessun personaggio, rappresentandoli tutti, positivi e negativi che siano, in maniera complessa e senza renderli piatti.

E con questo siamo giunti alla fine del nostro approfondimento su Sasabe Kiyoshi. Potete guardare il nostro video qui. Vi aspettiamo tra due settimane con un nuovo approfondimento con Akushon!

 

12 edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival

Lo sguardo fiero, i lineamenti accennati, l’eleganza nel contrasto tra rosso e nero: è la donna disegnata da Lorenzo Mattotti protagonista del manifesto della dodicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival che si svolgerà dal 4 al 7 maggio 2022 in forma “diffusa” a Venezia, mantenendo come sede principale lo storico Auditorium Santa Margherita.

Per il terzo anno lo Short si avvale del prezioso contributo di Lorenzo Mattotti proseguendo la collaborazione con grandi artisti italiani che da sempre contraddistingue i manifesti del festival. L’illustrazione di quest’anno si va ad aggiungere ai “ritratti d’autore” che hanno caratterizzato le ultime edizioni e ancora una volta è uno sguardo femminile rivolto al futuro, come quello degli studenti che dopo due anni terribili vogliono tornare a guardare all’avvenire con speranza e che saranno la linfa vitale del festival, coinvolti in tutte le fasi della sua realizzazione. Ma l’illustrazione vuole essere anche un omaggio al cinema, con tonalità e atmosfere che richiamano le interpretazioni della celebre attrice cinese Gong Li, e alle donne, sempre più presenti in tutte le sezioni del festival, a testimoniare il cambiamento dell’industria cinematografica.

Lorenzo Mattotti ha fatto parte del collettivo Valvoline di Bologna che ha rivoluzionato il fumetto italiano dalle pagine di ‘Alter Alter’, dove ha pubblicato alcuni dei lavori che lo hanno reso celebre, come Il Signor Spartaco (1982) e Fuochi (1984). Da sempre a stretto contatto con il cinema, ha realizzato i disegni che collegano gli episodi del film collettivo Eros, per poi contribuire al Pinocchio di Enzo D’Alò e passare infine alla regia con il film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, presentato a Cannes. Mattotti ha inoltre un legame speciale con Venezia, città dove ha trascorso i suoi anni universitari e alla quale ha dedicato Venezia. Scavando nell’acqua (2011), oltre ad aver realizzato i manifesti della Mostra del Cinema delle ultime quattro edizioni. Nel 2021 ha ricevuto il Premio “Gran Maestro del Fumetto”, sorta di Oscar alla carriera conferito da Lucca Comics & Games.

Come sempre il programma affiancherà al Concorso Internazionale – trenta tra i migliori cortometraggi prodotti nelle scuole di cinema e università di tutto il mondo – una ricca serie di retrospettive, focus, omaggi, concorsi collaterali e masterclass. Tra queste ultime, torna (virtualmente) a Venezia uno dei grandi amici del festival, il regista giapponese di culto Tsukamoto Shin’ya (Tetsuo, Kotoko) che per l’occasione presenterà in anteprima il suo romanzo Un serpente di giugno, tratto dall’omonimo film del 2002, in uscita negli stessi giorni per la casa editrice Marsilio con la traduzione di Francesco Vitucci. Un romanzo di violenza e compassione, un thriller di pulsioni contrastanti nel quale la timida Rinko sarà portata a riscoprire la propria sessualità. In questo speciale incontro, Tsukamoto, che già in occasione della scorsa edizione dello Short aveva ripercorso la sua carriera cinematografica, racconterà il suo percorso letterario – forse meno conosciuto ma altrettanto interessante – permettendo al pubblico di entrare nel processo creativo dell’autore nei diversi campi dell’espressione artistica.

Anche quest’anno lo Short, realizzato con la collaborazione di Fondazione di Venezia, può contare su una serie di partner d’eccezione a cominciare da quelli storici, ovvero Fondazione Ugo e Olga Levi e NH Venezia Rio Novo, a cui si sono affiancati dallo scorso anno il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la piattaforma italiana di cinema on demand ‘breve’ WeShort, la più antica azienda produttrice di prosecco Carpenè-Malvolti e le Giornate della Luce di Spilimbergo, festival dedicato ai maestri della fotografia del cinema italiano.

Dopo il successo delle passate edizioni, lo Short torna inoltre in versione diffusa per riaffermare il profondo legame con la città di Venezia, la sua cittadinanza e le sue istituzioni culturali. Oltre alla storica location dell’Auditorium Santa Margherita, cuore pulsante della manifestazione, sarà infatti possibile assistere a una selezione dei programmi della dodicesima edizione anche in musei, fondazioni e centri culturali dislocati in tutta la città. Tra le location aderenti all’iniziativa ci saranno anche: la Fondazione Querini Stampalia, il Museo d’Arte Orientale – Ca’ Pesaro, la Casa del Cinema del Comune di Venezia, la Fondazione Bevilacqua La Masa, l’NH Venezia Rio Novo e la Fondazione Ugo e Olga Levi.

Il programma completo della dodicesima edizione verrà svelato dal direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli durante la conferenza stampa di presentazione del festival che si terrà ad aprile.

Maximum the Hormone

Maximum the Hormone è una band nu metal formatasi a Hachiōji nelle vicinanze di Tokyo nel 1998. Fino al 2001 il gruppo era composto da Tsuda Daisuke (voce), Kawakita Nao (batteria), Sugi (chitarra) e Key (basso). Le canzoni erano in inglese e anche il logo della band era scritto in caratteri latini. Nel 1999 Sugi e Key abbandonano il gruppo venendo rimpiazzati dal fratello di Kawakita Nao, Ryo (chitarra e seconda voce) e da Uehara Futoshi (basso).

Questo stravolgimento porta il gruppo a cambiare stile e il 2001 è l’anno del primo EP completamente in giapponese, Hō. L’anno successivo firmano per la Mimikajiru Records con cui pubblicano l’album Mimi Kajiru (2002) e successivamente Kusoban (2004) che li farà uscire dall’underground grazie a una commistione tra heavy metal ed elementi pop.
Dopo un successivo cambio di etichetta, il 2005 sarà segnato dai primi concerti e dalle prime partecipazioni a festival importanti ma sarà nel 2007 con l’album Bu-ikikaesu che la band scalerà la classifica Oricon ottenendo addirittura il disco d’oro in Giappone.

Gli anni successivi saranno importanti per la consacrazione internazionale dei Maximum the Hormone che collaboreranno con gruppi del calibro dei Bring Me The Horizon, Enter Shikari e persino i Megadeth. Saranno però anche anni intervallati da alcune pause a causa dei problemi alla gola di Tsuda e alla gravidanza di Kawakita.
Dopo sei anni di attesa, nel 2013 esce il quarto album “Yoshū Fukushū”. Sarà il loro primo album a raggiungere la vetta della classifica Oricon.
Nel 2015 esce Mimikajiru Shinuchi ovvero una riedizione dell’EP del 2002.

Ciò che contraddistingue i Maximum the Hormone sono le sonorità funk, hip-hop e ska inserite in un contesto principalmente alternative metal e i loro brani sono caratterizzati anche da repentini cambi di tempo.
Il mood delle loro canzoni passa dall’essere cupo e aggressivo a essere umoristico e demenziale denotando un grande eclettismo e voglia di sperimentare motivo per cui sono stati spesso paragonati ai System of a Down.
La vocal line è principalmente affidata al dualismo Tsuda Daisuke-Kawakita Ryo in cui il primo si distingue per lo scream e il rap aggressivo mentre il secondo per la parte melodica in cui ogni tanto è assistito dalla sorella Nao.

—Recensione di Riccardo Avarello.

Presentazione “Fragranze di morte” con Francesco Vitucci e Alessandro Passarella

L’associazione Takamori è lieta di presentarvi l’evento “Ad alta voce – racconti di parole e di chi le ha scritte”, che si terrà il 29 aprile 2022 al Centro Culturale Candiani di Mestre (Venezia), in sala seminariale al primo piano.

Durante l’evento verrà presentato il libro “Fragranze di morte” di Yokomizo Seishi, saranno ospiti Alessandro Passarella e Francesco Vitucci, il traduttore del libro per Sellerio Editore.

Vi aspettiamo!

Masquerade Hotel || AFS Spring 2022

Ciao a tutt* e bentornat* sul nostro canale. Oggi vi presentiamo il quinto film della rassegna AFS Spring 2022 in collaborazione con Asia Institute, Masquerade Hotel di Suzuki Masayuki.

Durante l’investigazione di tre brutali omicidi, la polizia di Tokyo riesce a trovare un punto in comune che li riconduce tutti e tre a un unico misterioso assassino. Nonostante le armi usate e le vittime non presentino somiglianze, il detective Kosuke Nitta riesce a decifrare i numeri trovati sui corpi delle vittime e capisce che si trattano delle coordinate dell’assassinio successivo. Secondo l’ultimo biglietto trovato il prossimo obiettivo è il lussuoso Hotel Cortesia Tokyo.

Per prevenire il delitto, la polizia dovrà mescolarsi col personale dell’albergo e portare avanti le proprie investigazioni di nascosto. Naomi è addetta alla reception dell’hotel e viene scelta per seguire Nitta e insegnargli come svolgere il suo ‘nuovo lavoro’ ma faticano ad andare d’accordo. Mentre quest’ultimo vuole solamente trovare l’assassino, Naomi dà priorità agli ospiti dell’hotel e alla loro sicurezza. Inizieranno pian piano a capirsi l’un l’altra e ad avere fiducia reciproca.

La pellicola è ispirata all’omonimo romanzo di Higashino Keigo del 2011 ed è stata distribuita a partire dal 18 gennaio 2019, per essere poi presentata al Japanese Film Festival di Toronto come opera d’apertura. Oltre a varie nomination ai Blue Ribbon Awards e ai Nikkan Sports Film Awards ricordiamo il premio per migliore attrice a Nagasawa Masami agli Hochi Film Awards.

Se volete scoprire l’identità del misterioso assassino vi aspettiamo il 29 marzo alle 21 al Cinema Rialto. I biglietti sono acquistabili cliccando quiinvece potete guardare il nostro trailer qui. A presto!