Pale Moon (2014)

Regia: Daihachi Yoshida

Cast: Miyazawa Rie, Ikematsu Sōsuke, (Kobayashi Satomi, Ōshima Yūko , Ishibashi Renji)

Genere: Drammatico, Thriller

Durata: 126 min

Lingua: giapponese

 

Pale moon, (紙の月 – Kami no Tsuki) è un film del 2014 basato sull’omonimo romanzo di Kakuta Mitsuyo.

Ambientato nel Giappone degli anni Novanta post scoppio della bolla speculativa, la protagonista Umezawa Rika, è un’impiegata quarantenne di una banca. Un giorno incontra il nipote di un cliente, Hirabayashi Kōta, con cui intraprenderà una relazione extra-coniugale.

All’inizio della loro relazione, Kōta le confida di avere un debito a causa delle tasse universitarie e che quindi non riuscirà a proseguire gli studi. Rika, volendo aiutare il ragazzo decide di prestargli dei soldi e per farlo manometterà una pratica bancaria del nonno. Da quel punto in poi Rika inizierà a falsificare diverse pratiche bancarie per rubare soldi che utilizzerà per pagare capi pregiati, regali e hotel di lusso.
In questo modo Rika riesce a colmare quel vuoto che si era creato nella sua vita, dato anche dal fatto che il marito, troppo preso dal lavoro, non le presta attenzione arrivando a trasferirsi in Cina per affari.
Con il passare del tempo Rika perde la percezione del valore del denaro, sperperandolo nei modi più disparati.

Il personaggio di Rika si sente limitato nel suo guadagno e costantemente sminuito dal punto di vista economico dal marito che senza pensare all’impegno che lei pone nel suo lavoro le chiede di trasferirsi con lui a Shanghai. Dunque, Pale Moon propone una visuale interessante del sentimento di libertà che prova Rika una volta scoperto come manomettere le transazioni di denaro dei clienti, ma, se in un primo momento lo spettatore capisce i motivi che la spingono a compiere tali azioni, notando l’escalation di truffe, non può fare a meno di provare irrequietezza e disagio.

Pale Moon vince l’Audience Award al 27° Tokyo International Film Festival, mentre Miyazawa Rie vince diversi premi tra cui quello per migliore attrice al 39° Hochi Film Awards del 2014.

 

— recensione di Aurora Maceri.

Tenten (2007)

Cineteca JFS!

Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia raccontandovi un nuovo film. Quello che vi presentiamo oggi è Tenten, del 2007, diretto da Miki Satoshi.

Il film è basato sul romanzo originale di Fujita Yoshinaga, vincitore del 125esimo Naoki Prize. La storia di Tenten si concentra su Takemura Fumiya, uno studente senza amici né famiglia, che conduce una vita senza ambizioni. A causa di un debito di 800.000 yen, un giorno, un uomo di nome Aichirō Fukuhara piomba in casa sua per chiedergli i soldi. Ma Fumiya non può pagare, così il signor Fukuhara fa una proposta: il debito sarà cancellato a patto che il giovane attraversi Tokyo con lui, per accompagnarlo alla stazione di polizia di Kasumigaseki, dove vuole confessare un crimine di cui si è pentito. Così inizia il loro viaggio insieme, tutt’altro che rapido e diretto, caratterizzato da interessanti conversazioni.

Guarda il nostro video qui!


L’Associazione Takamori dispone di un ampio database di sottotitoli italiani per film giapponesi a cura dei membri dell’associazione stessa. Per ulteriori informazioni, contatti e collaborazioni:

Indirizzo di posta elettronica: info@takamori.it

 

Finché il caffè è caldo (2015)

Autore: Kawaguchi Toshikazu
Titolo originale: コーヒーが冷めないうちに
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Traduzione: Claudia Marseguerra
Edizione: 2020
Pagine: 192

 

Finché il caffè è caldo (2015) è il primo romanzo dello scrittore giapponese
Kawaguchi Toshikazu, classe 1971, con cui ha vinto il Suginami Drama Festival.
Dal libro è stato tratto un film omonimo diretto da Tsukahara Ayuko nel 2018.

Il romanzo è ambientato per la maggior parte dentro ad un piccolo caffè
giapponese, con pochissimi posti a sedere e nessuna finestra. Un luogo che
potrebbe essere ovunque, in qualsiasi epoca. Una leggenda metropolitana dice
che, sedendosi su una sedia in particolare si possa tornare indietro nel tempo,
senza però poter cambiare il corso degli eventi. Le altre regole sono il poter
incontrare solo le persone che sono state nel locale, non alzarsi dalla sedia e
bere tutto il caffè prima che si raffreddi. Se non si rispettano le regole, c’è il
rischio di tramutarsi in fantasma ed essere costretti a rimanere nel bar per
sempre.
L’autore racconta quattro episodi con quattro protagonisti differenti, tra cui
una ragazza che viene lasciata dal fidanzato in partenza per gli Stati Uniti e
una moglie che viene dimenticata dal marito, affetto da Alzheimer. Tornando
indietro nel tempo scoprono qualcosa di nuovo su sé stessi, imparano a
guardare la persona che rivedono con occhi diversi, rivivendo l’accaduto da
una prospettiva diversa. E il fatto di non poter cambiare il passato non esclude
di non poter cambiare il futuro.
La prosa è ricca di descrizioni molto dettagliate, che permettono al lettore di
vivere il racconto quasi in prima persona, come se se si trovasse nel locale. Le
storie offrono degli spunti di riflessione interessanti per affrontare la
quotidianità, imparando a dare valore al presente.

Il 14 gennaio 2021 è in uscita, sempre per Garzanti, il sequel dal titolo Basta un
caffè per essere felici.

 

— recensione di Giorgia Caffagni.

 

Yōsei Teikoku – The Age of Villains (2020)

Gli Yōsei Teikoku (妖精帝國, in italiano “Impero delle Fate”) sono un gruppo musicale composto da 5 membri, formato nel 1997. Il nome si riferisce ad un impero che sta affrontando la devastazione da quando gli umani hanno smesso di credere nelle fate. Non a caso, la cantante principale, YUI, è definita “la principessa dell’Impero delle Fate”.

La loro musica è particolarmente interessante perché mescola elementi di gothic rock, heavy metal e musica classica, difatti si è dimostrata inimitabile, se non unica, nel panorama musicale giapponese.

Del resto, anche la loro estetica non è da meno: dark, gotica, oscura e a tratti inquietante, attraverso cui il gruppo attira il pubblico e lo trasporta ancora più efficacemente nella dimensione parallela creata dalle sue canzoni.

La loro discografia è costituita da numerosi album, di cui i più famosi sono Gothic Lolita Propaganda (2007), Pax Vesania (2013) e Hades: The Other World (2014).

Oggi parleremo del loro ultimo album, The Age of Villains.

 

Titolo: The Age of Villains

Anno di rilascio: 2020

Casa discografica: Lantis

Tracce: 12

Durata: 48 minuti

 

Tracklist

  1. A Treatise of Villainy: The Seventy-Two Villainous Truths (And One Blasphemy)
  2. Autoscopy
  3. Hitoya no Maboroshi
  4. IRON ROSE
  5. Phantom terror
  6. Ransyo Aion
  7. Eclipsed
  8. Hell in glass
  9. Zetsu
  10. Paradiso≒Inferno
  11. Memories, Mandara, Deep sea
  12. Soso Friesian

L’album si apre con una sorta di introduzione che accoglie l’ascoltatore e lo guida nel mondo ritratto dalla musica: come evidenzia il titolo, la prima canzone è un vero e proprio elenco delle “Settantadue Malvagie Verità (e una Blasfemia)”.

Ancora una volta, lo stile inconfondibile degli Yōsei Teikoku viene ulteriormente ribadito attraverso questo album, composto da canzoni incentrate su temi come la morte, l’oscurità, la religione, la malvagità, o addirittura dimensioni ultraterrene come l’inferno e il paradiso (non è un caso la canzone ParadisoInferno), il cui significato è espresso e scandito attraverso accurate metafore e immagini simboliche. Insomma, sicuramente imperdibile per gli appassionati di metal e gotico, ma non solo.

 

—recensione di Sofia di Bari.

 

The Uchōten Hotel (2006)

Cineteca JFS!

Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia raccontandovi un nuovo film. Quello che vi presentiamo oggi è The Uchōten Hote, del 2006, diretto da Mitani Kōki.

Dal titolo in inglese “Suite Dreams”, è una commedia ambientata in un hotel a cinque stelle di Tokyo e segue le disavventure dello staff, impegnato nei preparativi per la festa di Capodanno. Quando mancano ormai due ore alla mezzanotte, la situazione si complica: Shindō, Seo e Yabe si trovano ad affrontare spiacevoli imprevisti e, in quanto manager, devono occuparsi di cantanti, politici corrotti e ospiti importanti che intanto stanno seminando il caos nell’hotel.

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