2016-17年・隆盛日本映画観賞会 Festival del Cinema Giapponese Takamori (6)

重力ピエロ

Gravity’s Clown

(Giappone, 2009)

Film diretto da Mori Jun’ichi

Con: Kase Ryo, Okada Masaki, Kohinata Fumiyo

Durata: 119 minuti

Lingua originale, sottotitoli italiani di: Roberta Lo Cascio

Controllo sottotitoli di: Nicola Rubini, Federico De Marchi, Michele Zangheri

Mediateca di San Lazzaro di Savena, Sala Eventi, 

Lunedì 20 Marzo 2017 ore 20,30

Izumi e Haru sono fratelli, eppure molto diversi: il primo è uno studente universitario di biologia, timido e preciso, il secondo, nonostante la popolarità tra le ragazze, è solitario ed alienato. Haru, dopo la scuola, ha un lavoro part-time che consiste nel ripulire graffiti da palazzi privati, graffiti che appaiono sempre nei luoghi presi di mira da un misterioso piromane, e che sembrano portare messaggi ben precisi. Presto, i due ragazzi si renderanno conto che tra loro e gli strani avvenimenti esiste una connessione di cui non sospettavano nemmeno l’esistenza… Tratto dall’omonimo romanzo di Kotaro Isaka, il film si è classificato undicesimo al Jeonju International Film Festival (2010), ed ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti dalla critica giapponese.

NORWEGIAN WOOD – MURAKAMI HARUKI

Traduttore: G.Amitrano

Editore: Einaudi editore

Collana: Super ET

Anno edizione: 2013

Pagine: 388 p

Il trentasettenne Toru Watanabe, in volo verso Amburgo, sente l’urgente bisogno di ricordare alcuni avvenimenti dei suoi anni universitari, perchè con il passare degli anni l’intensità delle memorie si sta affievolendo. Ripensa al periodo in cui aveva diciotto anni ed era a Tokyo come studente di Lettere. Gli vengono in mente le passeggiate con l’amica d’infanzia Naoko; l’amicizia che gli lega è segnata da un fatto doloroso, ma anche dal reciproco coinvolgimento sentimentale. Un problema di salute spinge Naoko lontano da Tokyo, e Toru inizia a frequentare altre persone. Tra queste vi è Nagasawa, il compagno di dormitorio tanto brillante quanto spregiudicato che lo introduce al suo stile di vita edonistico e autoreferenziale. Successivamente si aggiunge Midori, una ragazza provocante, scostante nel carattere ma estremamente sincera.

Sullo sfondo le contestazioni studentesche dal 1968 al 1970, l’ipocrisia dei suo colleghi universitari e il processo di maturazione di un ragazzo che non vuole privarsi della propria integrità morale. Infatti il protagonista partecipa alle avventure sessuali di Nagasawa ma è diviso tra la fedeltà verso Naoko e la passione che prova verso Midori. Sarà una musicista, Reiko, a fargli capire come bisogna affrontare le difficoltà della crescita.Il romanzo, caso editoriale in Giappone, è uno dei pochi in cui l’autore costruisce un contesto realistico, scevro da ogni elemento fantastico o surreale. Murakami, tramite pochi personaggi ben caratterizzati, spinge il lettore a riflettere sulla tensione tra il mantenimento della propria ingenuità e lo scontro con il mondo esterno. Un’opera molto diretta, un Bildungsroman scorrevole ma al tempo stesso carico di momenti di riflessione e di sofferenza.

(Recensione di: Adriano Moro)

Intervista a Tsukamoto Shin’ya

Abbiamo parlato con Tsukamoto Shin’ya, la vera star di Silence di Martin Scorsese. Questo è un film che tratta della purezza della fede, della sua -nel bene o nel male- irremovibilità e la sua resistenza agli attacchi. E nessuno dei suoi personaggi possiede una fede così adamantina come Mokichi, un contadino la cui fede sostiene il protagonista Rodrigues (Andrew Garfield) per la maggior parte del film. Le prestazioni di Garfield e di Adam Driver sono notevoli, ma è stata quella di Tsukamoto Shin’ya, nel ruolo di Mokichi, che mi ha sorpreso nel corso di quella che è stata un’intensa esperienza visiva. Mokichi, un povero paesano nel Giappone del 17esimo secolo, è un uomo stremato che viene ulteriormente segnato quando gli viene chiesto di rinunciare alla sua fede. Interpretarlo è stata una sfida e ha richiesto una buona dose di concentrazione a Tsukamoto.
Quando ero sul set a Taiwan non sono mai andato a visitare il luogo” mi ha detto, “ero molto determinato. Un contadino a quei tempi non avrebbe mangiato bene, quindi ho dovuto perdere molto chili, inoltre parlare inglese (seconda lingua di Shin’ya) portando un paradenti che faceva sembrare i miei denti rovinati era estremamente difficile. Ma preparare il corpo in quel modo mi ha aiutato veramente a creare lo spirito e la mente del personaggio“.
Mokichi e Rodrigues formano un legame solido nel film, e Tsukamoto sapeva che sarebbe stato importante che lui e Garfield facessero la stessa cosa sul set. “Ho fatto del mio meglio per sviluppare un rapporto stretto con Andrew” ricorda,“sul set eravamo davvero calati nella parte e anche se la videocamera inquadrava Andrew ed era dietro la mia testa (per un primo piano su Garfield) ho dato veramente il massimo per fare in modo di poter comunicare emotivamente con Andrew, perché ho capito che il legame tra Mokichi e Rodrigues era cruciale per la trama”. Lo stesso Tsukamoto è un prolifico regista ed è diventato un artista di culto tramite i film della serie Tetsuo, ma non ha avuto problemi a togliersi il cappello da regista e a recitare da solo – specialmente per un regista che ammira come Scorsese, che ha infuso molta passione in un progetto come Silence.
Marty era veramente tenace sul set” dice “girava molte volte finché non era completamente convinto del fatto che tutti i membri del cast avessero dato il massimo. E’ stato veramente un progetto appassionante. E lui è molto passionale”. 
Una delle scene più brutali del film (attenzione allo spoiler) vede Mokichi legato ad una croce e soggetto alle onde dell’oceano fino alla morte. Anche se non fu mai in pericolo, Tsukamoto fu veramente sbattuto dalle onde in quella che fu una scena spaventosa e difficile. “Per le onde basse abbiamo girato le scene su una spiaggia vera, sull’oceano, ma per le onde alte sarebbe stato troppo pericoloso quindi abbiamo girato in una piscina che può generare delle onde e controllare la loro altezza”.E’ stata una scena fisicamente impegnativa perchè le onde erano alte come si vede nel film e in mezzo a queste dovevo capire come recitare la battuta successiva. E’ stata una scena piuttosto spaventosa”.
La fede ha un ruolo assolutamente centrale in Silence, ma l’attore e regista ritiene che sia davvero un’esperienza dalla quale anche i non credenti possono imparare e trarre beneficio.“Silence parla di qualcosa di più grande che riguarda l’umanità” dice lentamente, soppesando le parole. “Nel corso dei secoli ci sono sempre state delle persone che hanno sofferto per delle religioni o dei movimenti intellettuali e ci sono sempre state delle persone che le hanno perseguitate facendo uso della violenza. E’ successo all’epoca in Giappone ma succede anche al giorno d’oggi, quindi è un avvertimento. Pone una domanda al pubblico moderno narrando la storia di un gruppo di persone che crede in qualcosa, che ha una fede incrollabile, e delle persone che cercano di sopprimerle con la violenza. Quindi, penso che ciò vada al di là della religione”.
(Christopher Hooton – adattato da The Indipendent)

Toshiba vende tutte le azioni di Japan Display in seguito allo scandalo

 

A Dicembre, la Toshiba ha venduto tutte le azioni della Japan Display dal valore di 4 billioni di Yen (quasi 35 milioni di $), per migliorare la stabilità finanziaria in seguito ad uno scandalo di dichiarazioni false in bilancio, secondo le dichiarazioni del 6 Febbraio. Pare che la compagnia abbia guadagnato da 1 a 2 bilioni di yen netti dalla vendita. La Toshiba era pronta a tutto per aumentare il tasso di adeguazione del capitale, che riflette solidità fiscale, dopo esser stata scoperta proseguire con falsi in bilancio da anni per aumentare i profitti. Il tasso era crollato ad un miserabile 7.5 percento alla fine di Settembre. La vendita delle sue azioni in Japan Display, una produttrice di display a cristalli liquidi, era stata pianificata ancora prima che emergessero, a Dicembre, le sue grandi perdite dovute al business legato all’energia nucleare. Japan Display iniziò ad operare in Aprile 2012, combinando il business degli LCD di Toshiba, Sony e Hitachi. Il suo azionista di maggioranza è il Network delle Società di Innovazione del Giappone, un fondo di investimento affiliato al governo. La Toshiba deteneva il 10 percento delle azioni di Japan Display all’inizio, ma il suo investimento è crollato all’1.78 percento prima che venissero tutte vendute.

(Articolo tradotto da Michele Zangheri; Fonte: asahi.com)