Dear Etranger || AFS Fall Edition 2021

L’Associazione Takamori, come prima pellicola della rassegna autunnale in collaborazione con Asia Institute vi propone Dear Etranger, un film del 2017 di Mishima Yukiko, tratto dall’omonimo romanzo del 1996 di Kiyoshi Shigematsu.

Makoto Tanaka è un assistente manager che dopo il lavoro preferisce tornare a casa dalla propria famiglia piuttosto che andare a farsi una bevuta coi suoi colleghi. Tuttavia il suo quadro famigliare è inusuale; vive infatti con la seconda moglie, Nanae, anche lei divorziata e con due figlie dovendo anche trovare il tempo per sua figlia Saori. In tutto questo Nanae rimane nuovamente incinta e i legami della nuova famiglia, invece che saldarsi, si spezzano ulteriormente.
La storia mostra le dinamiche della famiglia giapponese moderna e anche i due lati di Makoto. Sia la società che la famiglia si aspettano che lui sia la roccia alla quale aggrapparsi nei momenti di crisi, ma è proprio in uno di questi momenti che vediamo la fragilità di quest’uomo. Tuttavia, è proprio attraverso la sua umanità che si impegna a essere più di un semplice estraneo, come suggerisce il titolo, per i membri della sua famiglia.

La pellicola nel 2017 vince il premio speciale Grand Prix della giuria al Montreal World Film Festival e quello come miglior film allo Yamachi Fumiko Movie Awards. Inoltre anche gli attori hanno vinto vari premi per le loro ottime performance.
Se siete interessati a conoscere meglio la storia di Makoto e di scoprire quale futuro attende la sua famiglia potete guardare il nostro video qui.

Vi aspettiamo il 5 ottobre alle 21 al Cinema Rialto, i biglietti sono acquistabili cliccando qui.

Nagasaki: memories of my son (2015

Nagasaki: Memories of My Son, 母と暮せば
(Giappone, 2015)

Regia: Yamada Yōji

Cast: Yoshinaga Sayuri, Ninomiya Kazunari, Kuroki Haru

Genere: drammatico

Durata: 130 minuti

Nagasaki: Memories of My Son è un film drammatico del 2015 diretto da Yamada Yōji. È stato selezionato per essere presentato come film giapponese alla 89ª edizione degli Academy Awards, per la categoria di Miglior Film Internazionale, senza poi ricevere la nomina.

La pellicola si apre sul 9 agosto 1945; Koji è uno studente di medicina che si appresta a salutare la madre Nobuko per andare a lezione. Poche ore dopo, l’aeronautica militare americana sgancia la bomba atomica sulla città di Nagasaki.

Passano tre anni, Nobuko è rimasta sola, avendo perso anche il marito e il figlio maggiore in guerra. Il 9 agosto va a visitare la tomba del defunto Koji come suo solito, questa volta finalmente intenzionata ad accettare la morte del figlio e andare avanti con la sua vita. Una volta tornata a casa, però, riceve la visita del fantasma di Koji. Da quel momento i due passano molto tempo insieme, ricordando i tempi andati, e insieme a loro Machiko, la fidanzata di Koji, che non è mai riuscita a dimenticarlo.

Con Nagasaki: Memories of My Son, Yamada Yōji sceglie di rappresentare i temi della sofferenza e della morte all’interno della dimensione intima e privata di una madre rimasta sola, concentrandosi sulla sua riflessione ed evitando la rappresentazione globale del massacro di massa. Attraverso i discorsi di Nobuko e Koji, veniamo a conoscenza della dimensione del lutto causato da un trauma nazionale, e dell’assurdità di spingere i sopravvissuti a dimenticare e andare avanti nonostante tutto.

Ninomiya Kazunari e Kuroki Haru, grazie alle loro interpretazioni di Koji e Machiko, hanno vinto il 39° Japan Academy Prize per Miglior Attore e Miglior Attrice non Protagonista rispettivamente.

—recensione di Matteo Aliffi.

Asian Film Selection || Fall Edition

Dopo l’anteprima estiva, noi del team Takamori insieme ad Asia Institute siamo lieti di annunciarvi che quest’autunno, a partire da inizio ottobre, torneremo a farvi compagnia nella sala del cinema Rialto di Bologna con 6 film scelti e sottotitolati da noi dell’associazione. In questa nuova rassegna, oltre ai 3 film giapponesi, ve ne proporremo altri 3 provenienti dal panorama cinematografico coreano. È per questo che vi presentiamo la Asian Film Selection.

Cominciamo il 5 ottobre con Dear Etranger, un film drammatico del 2017 diretto da Mishima Yukiko.

Makoto Tanaka, 40 anni, vede la sua vita cambiare quando la moglie Nanae rimane incinta. Entrambi vengono da un precedente matrimonio, e insieme si prendono cura delle due figlie di Nanae e della figlia di Makoto, avute nelle precedenti relazioni. Però, quando le figlie vengono a sapere del nuovo bambino, i rapporti familiari cominciano a peggiorare. Come se non bastasse, Makoto è costretto a lasciare la sua buona posizione nell’ufficio per una inferiore.

Continuiamo il 19 ottobre con il primo film coreano, Peppermint Candy diretto da Ii Chang-dong.

Un uomo sale sui binari della ferrovia; dritto di fronte al treno in arrivo a tutta velocità, urla: “voglio tornare indietro!”. Così il film inizia, presentandoci in senso inverso varie tappe della vita del protagonista, Kim Young-ho. Prima la sua storia d’amore e matrimonio infelice, poi la sua violenta carriera da poliziotto e infine la sua vita da studente, il tutto contornato dagli importanti avvenimenti che hanno scosso la Corea dal dopoguerra a oggi.

A seguire il 9 novembre vi proponiamo Journey to the shore, film del 2015 diretto da Kurosawa Kiyoshi.

Mizuki è un’insegnante di pianoforte. Suo marito, Yusuke, è scomparso tre anni prima. Improvvisamente, Yusuke torna a casa da Mizuki come fantasma, e le racconta di essere morto affogato in mare. Così, le chiede di seguirlo in un viaggio dove ripercorrono le sue tappe e gli incontri che ha fatto con i vivi e i morti che gli hanno mostrato compassione.

Il 23 novembre, invece, vi presentiamo The good, the Bad and the Weird di Kim Ji-un.

Nel 1939 nel deserto della Manciuria, un bandito (il Cattivo) viene assoldato per recuperare una mappa che permetterebbe di arrivare a un ricco tesoro. Prima che questi possa raggiungerla, però, un ladro (lo Strano) riesce a trafugarla, ma viene coinvolto nel deragliamento del treno su cui stavano viaggiando. A questo punto entra in scena un cacciatore di taglie (il Buono), per reclamare la taglia che pende sul Cattivo. Parte così un’epica caccia al tesoro per riuscire a svelare i segreti che nasconde questo misterioso bottino.

Il 7 dicembre abbiamo invece Harmonium diretto da Fukada Kōji nel 2016.

Toshio, la moglie Akie e la figlia Hotaru vivono una vita tranquilla. Toshio lavora nell’officina nel suo garage, mentre Hotaru suona l’armonium. Improvvisamente, Yasaka, una vecchia conoscenza di Toshio, si presenta all’officina per aiutarlo con il lavoro. Egli è appena uscito di prigione e non ha un posto dove andare, così Toshio decide di accoglierlo in famiglia. Yasaka comincia a insinuarsi nei rapporti familiari, legando con Hotaru e con Akie, finché un terribile accadimento sconvolge questa apparente tranquillità.

Infine vi proponiamo Castaway on the moon diretto da Ii He-jun.

Kim Seong-geun è un impiegato sommerso dai debiti. Non vedendo alcuna via d’uscita alla sua esistenza infelice, si butta da un ponte sul fiume nel centro di Seul. Invece di ottenere il risultato sperato, si risveglia sulla spiaggia della piccola isoletta sottostante; senza possibilità di tornare a riva, cerca di costruirsi una nuova vita. Veniamo poi introdotti a Kim Jung-yeon, una hikikomori che vive rinchiusa nella sua camera da letto. Da quando lei lo nota dall’alto del suo appartamento, si instaura una bizzarra relazione a distanza che li porterà a cambiare i propri stili di vita.

Con questa nuova programmazione vi aspettiamo in numerosi sempre al cinema Rialto, ma ricordato che, a causa delle norme sanitarie contro il COVID-19, i posti in sala saranno ridotti. Per questo sarà possibile prenotare i propri biglietti con largo anticipo. I biglietti per la prima proiezione del 5 ottobre sono già acquistabili, basta cliccare qui.

In descrizione trovate tutti i nostri profili social da tenere d’occhio per rimanere aggiornati sulle modalità di prenotazione dei biglietti e le date delle proiezioni per non perderne nemmeno una. Inoltre, potete guardare il nostro video qui.

Mi raccomando, ci vediamo al cinema.

Ningen Isu

Ningen Isu (dal giapponese 人間椅子, letteralmente “La sedia umana”) È una band heavy-metal formatasi a Hirosaki nel 1987. I fondatori della band, Shinji Wajima (chitarrista e cantante) e Ken-ichi Suzuki (bassista e cantante) presero spunto per il nome della band dall’omonimo racconto breve scritto nel 1924 da Edogawa Rampo.

Non a caso, molti dei testi delle band si riferiscono spesso alla letteratura giapponese classica e i suoi autori più famosi, tra i quali troviamo anche lo stesso Edogawa Rampo, Dazai Osamu e Akutagawa Ryunosuke. Sono presenti, però, anche riferimenti a scrittori della tradizione occidentale come Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, Friedrich Nietzsche e tantissimi altri ancora.
Gli argomenti trattati nei testi sono, da un lato, di grande profondità a livello spirituale come l’inferno, il Buddhismo, l’universo. Dall’altro, invece, sono attaccati alla vita materiale e ai rapporti sociali del Giappone.

Una delle particolarità di questa band è che Wajima e Suzuki hanno un accento locale del tutto singolare, chiamato “il dialetto di Tsugaru” che aggiunge una atmosfera e un ritmo unico alle loro canzoni. La difficoltà nella comprensione dei testi , persino per alcuni giapponesi, è data anche dal fatto che i membri della band, in modo particolare Wajima, usino spesso parole difficili e appartenenti al giapponese antico (usate dal periodo Edo al periodo Showa).

Questo loro attaccamento alla tradizione classica giapponese è, inoltre, accentuato dal fatto che tutti i membri della band durante i concerti portino il Kimono e il Fundoshi.

 

—recensione di Cecilia Varisco.

Incontro col regista Hamaguchi Ryusuke e presentazione del film “Drive my car”

Venerdì 24 settembre, alle ore 20.15, Hamaguchi Ryusuke, Orso d’Argento a Berlino per Il gioco del destino e della fantasia e Miglior Sceneggiatura a Cannes per Drive My Car presenta al pubblico bolognese il suo ultimo film!

Non capita spesso di poter conoscere da vicino un gigante della scena contemporanea, tantomeno un regista che, a distanza così ravvicinata, si è aggiudicato due prestigiosissimi premi che parlano di un vincente, certo, ma soprattutto di un nuovo importantissimo autore. E questa è l’occasione giusta per farlo: accompagnato dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli e dal prof. Francesco Vitucci, docente di Lingue e letterature del Giappone e della Corea dell’Università di Bologna, Hamaguchi racconta al pubblico in sala il suo capolavoro e del suo momento magico.

In Drive My Car Hamaguchi incontra Murakami, gioca con Cechov e costruisce un’altissima riflessione sul potere del linguaggio, sui labirinti dell’amore, sulla capacità di rapportarci alle altre persone. Drive My Car è un road movie dell’anima, in equilibrio tra vita e rappresentazione, dove le solitudini dei personaggi (un regista, la sua giovane autista, gli attori e le attrici del suo laboratorio teatrale) si sfiorano, si guardano allo specchio, provano a decifrarsi. Drive My Car è una Saab 900 rossa che macina chilometri e pensieri. Drive My Car è un viaggio dentro ogni presente doloroso che cerca un’ipotesi di futuro.

È giapponese, profondamente giapponese, ma il cinema di Hamaguchi arriva al cuore di tutti.

➽ Appuntamento al cinema Europa (Via Pietralata, 55) venerdì 24 settembre, alle ore 20.15

Evento organizzato in collaborazione con Tucker Film, Cineteca di Bologna, Univesità di Bologna e Associazione Takamori

Più informazioni al sito dell’evento: https://www.circuitocinemabologna.it/p/incontro-con-l-autore