Autore: Kyōtarō Nishimura

Traduttore: Igor Longo

Editore: Mondadori

Edizione: 1998

Un treno speciale dalla destinazione sconosciuta, con quattrocento fortunati passeggeri a bordo, parte dalla stazione di Tokyo la sera dell’8 agosto, con qualche minuto di ritardo. Una grande folla si era radunata sulla banchina per salutare amici e parenti, presto protagonisti di un viaggio verso l’ignoto. Il Treno del Mistero – così è stato chiamato – avrebbe dovuto fare ritorno la mattina del 10 agosto, se non fosse che quella che doveva essere una semplice trovata pubblicitaria delle Ferrovie dello Stato per cercare di aumentare le entrate, si trasforma in un vero e proprio incubo quando, senza alcuna apparente spiegazione, il convoglio sparisce.

È così che inizia il romanzo giallo di Kyōtarō Nishimura, Il treno del mistero (titolo originale: ミステリー列車が消えた) pubblicato in Giappone nel 1982. Nishimura è stato una figura centrale nel panorama del giallo giapponese moderno, soprattutto per l’innovativo sottogenere del travel mystery, il “giallo in viaggio”, a cui appartiene anche quest’opera. Infatti, il giallo è ricco di suspense e l’ambientazione delle ferrovie giapponesi fa sì che l’opera sia ricca di descrizioni dettagliate di linee, orari, diverse tipologie di convogli, grandi e piccole stazioni disseminate lungo tutto l’arcipelago.

La sparizione improvvisa del treno speciale rende necessario l’intervento della polizia, che scoprirà che l’intero treno e i suoi quattrocento passeggeri sono stati presi in ostaggio a scopo di riscatto. Si tratta di un’operazione che stupisce per la sua portata e per l’organizzazione minuziosa e scrupolosa, nonché ingegnosa, messa in atto dai rapitori: far sparire nel nulla un convoglio composto da dodici vagoni appartenente alle Ferrovie dello Stato, senza che nessuno se ne accorga, non è certo una cosa da poco.

Proprio per questo motivo, l’opera cattura sin da subito l’attenzione del lettore, anche grazie al ritmo della narrazione piuttosto serrato e incalzante, focalizzato principalmente sulla risoluzione della vicenda: i capitoli sono molto brevi e anche la scrittura, semplice, si concentra sugli aspetti essenziali, rendendo la lettura scorrevole. La vicenda viene narrata da vari personaggi, soprattutto dopo una partecipazione più seria nelle indagini anche da parte della sezione di Osaka, che aveva effettivamente organizzato l’itinerario del Treno del Mistero. Questa scelta offre una visione ancora più articolata degli eventi.

Viene sacrificata una maggiore caratterizzazione psicologica dei personaggi, di cui purtroppo si comprende poco. Per quanto i loro ragionamenti e le loro deduzioni a volte risultino geniali, rendendoli in grado, nonostante tutto, di mettere insieme ogni pezzo del puzzle e scoprire il profilo di ogni rapitore, una maggiore profondità emotiva e dei pensieri al di fuori della sola indagine emergono raramente.

La ricerca del Treno del Mistero è una vera e propria sfida contro il tempo, in quanto la polizia cerca di fare il possibile per risolvere il caso e liberare gli ostaggi prima che la notizia diventi di dominio pubblico e che scoppi lo scandalo. Si tratta di un giallo intrigante, adatto per chi ama restare con il fiato sospeso ed è affascinato dall’intreccio tra un viaggio ferroviario misterioso e una scomparsa altrettanto misteriosa e sconvolgente.

Recensione di Valeria Varrenti