Tōkyō Express|| Recensione

Autore: Matsumoto Seichō

Traduzione: Gala Maria Follaco

Editore: Adelphi

Edizione: 2018 (ebook)

 

Ten to Sen (tradotto in inglese con il titolo di “Tōkyō Express”) si apre con la morte di un funzionario del Ministero dei Trasporti trovato accanto al cadavere di una donna che pare essersi suicidata insieme a lui, sulla costa di Kyūshū. La cosa viene archiviata come un suicidio d’amore, ma l’ispettore Torigai, protagonista del libro, sospetta che la tragica vicenda non sia in fondo quello che appare.

Pubblicato nel 1958, il testo presenta una quasi ossessiva descrizione di puntualità e progresso tecnologico in un paese che si trova a dover fare i conti con il cambiamento: Matsumoto ci porta, in una corsa contro il tempo e contro gli orari dei treni, in un viaggio attraverso il Giappone del Secondo Dopoguerra, in una narrazione avvincente che denota una profonda denuncia sociale.

L’isolamento del viaggiatore riflette la medesima precarietà di un mondo che si trova a dover ricostruirsi dopo la distruzione che la guerra ha arrecato: siamo partecipi di una società in cui il senso del dovere deve venire a compromessi con la corruzione e l’ambizione personale, in un mondo sospeso tra interessi contrastanti, in cui l’unico conforto pare essere dato dalla precarietà stessa, dalle fredde luci al neon dello spazio liminale delle stazioni alle viste paesaggistiche della costa giapponese, in una profonda malinconia.

Il graduale susseguirsi delle vicende premia il lettore attento e paziente: Matsumoto è in grado di creare una graduale tensione, che attraverso ogni singolo dettaglio si risolve in un finale dove tutti i pezzi combaciano, ma che riesce tuttavia a sconvolgere il lettore più attento.

Un romanzo meticolosamente architettato, un’indagine dal ritmo calcolato, resa viva dallo spaccato di vita quotidiana che Matsumoto così abilmente dipinge: un romanzo degno dell’attenzione che esso stesso esige dai suoi lettori.

Recensione di Francesco Meco

Natsuki Shizuko || GialloGiappone

🕵🏻‍♂️ Ben ritrovati! Oggi siamo qui per parlarvi del quarto protagonista della rassegna Giallo Giappone, dedicata a tutti gli appassionati di gialli, ma soprattutto di gialli giapponesi!

📚 Natsuki Shizuko (Tōkyō 1938 – Fukuoka 2016) ha pubblicato circa cento romanzi polizieschi. “Omicidio al monte Fuji”, del 1982, è la sua opera più illustre, da cui sono state tratte diverse trasposizioni cinematografiche.
È considerata l’Agatha Christie giapponese.

“Omicidio al monte Fuji” (trad. Laura Testaverde, Mondadori 2022) narra la storia di Ichijō Harumi, venticinquenne che sogna di fare la drammaturga. Per supportare economicamente questo suo sogno, dà lezioni private di inglese a Mako, giovane ereditiera della famiglia Watsuji, magnati dell’industria farmaceutica giapponese.
Mentre Harumi si trova a casa dei Watsuji per aiutare Mako con la sua tesi e festeggiare il Nuovo Anno, viene a conoscenza di un fatto sconvolgente: la sua allieva sostiene di aver ucciso Yohē, il capofamiglia. Egli avrebbe tentato di violentare la nipote, che si sarebbe difesa pugnalandolo con un coltello da frutta. La famiglia Watsuji copre da subito il caso, per proteggere Mako e il loro onore. Due detective si occuperanno di questo omicidio: Nakazato Ukyō e Tsurumi Saburō. A mano a mano che le indagini della polizia procedono, Harumi, coinvolta suo malgrado nella vicenda, si rende conto che le cose non stanno esattamente come i Watsuji vogliono farle apparire, e si trova davanti un tremendo dilemma.

📍Dove
Biblioteca SalaBorsa
Piazza del Nettuno, 3, 40124 Bologna

📆 Quando
Mercoledì 29/01/2025, h 18:00

Vi aspettiamo!


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