Eccoci all’appuntamento n°2 su Aoyama Shinji e la sua filmografia! Questa è Akushon, la rubrica dei registi di JFS. Seguiteci!

Uscita nel 1996, Helpless è la pellicola di esordio del regista. Ambientata nel 1989, il film narra la storia di Kenji, uno studente delle superiori che rincontra Yasuo, uno Yakuza con un braccio solo recentemente uscito di prigione. Nonostante gli sia stato riferito che il boss fosse morto, Yasuo non ne è convinto e, credendo di essere stato incastrato, coopera con Kenji per trovarlo. Girando per la città, interrogano vari Yakuza e affiliati, ricevendo sempre come risposta che il capo è morto. Nel frattempo, Yasuo affida una misteriosa borsa nera e Yuri la sorella con un disturbo mentale a Kenji, il quale cerca di soddisfare le sue richieste durante le ricerche.
Kenji si dirige al drive-in dove doveva incontrare Yasuo, ma scopre che suo padre, ricoverato in un ospedale psichiatrico, si è suicidato, mandandolo in shock e rendendolo violento.
Il finale prenderà una svolta inaspettata.

Eureka (2000)

Pubblicata nel 2000, Eureka è ambientato nell’isola del Kyushu, dove un pazzo prende in ostaggio i passeggeri di un autobus e li uccide quasi tutti. Grazie all’intervento della polizia, si salvano l’autista e i giovani fratelli Tamura, Kozue e Naoki. Il trauma è troppo da sopportare, e l’autista lascia il paese abbandonando addirittura la propria famiglia. I due fratelli, invece, rimasti orfani, diventano dei reclusi. Quanto l’autista, tempo dopo, decide di tornare, scopre che i genitori sono deceduti e che l’ex moglie si è rifatta una vita. Compiendo una scelta puramente istintiva, decide di andare a vivere con i due fratelli, forti della condivisione del trauma che hanno vissuto. Iniziano tuttavia ad avvenire attorno a fatti inquietanti, tra cui l’uccisione di varie donne e il continuo ritorno, quasi come attratti da una forza magnetica, al luogo in cui furono sequestrati e quasi uccisi quel fatidico giorno.

Sad Vacation narra la storia di Kenji, un ragazzo abbandonato dalla madre e orfano di padre che tira a campare con degli espedienti e facendo da autista per i clienti troppo ubriachi per guidare presso un bar del posto. Nonostante il pessimismo che lo accompagna, Kenji ha molto a cuore la sorella di uno dei suoi amici, finito in prigione, e decide pertanto di prendersi cura di entrambi. Una notte, mentre accompagna a casa un uomo di nome Mamiya, scopre che la sua compagna è Chiyoko, sua madre. Utilizzando uno stratagemma, Kenji si farà aiutare da Mamiya nel tentativo di affrontare finalmente la madre, che nel frattempo ha avuto un figlio da Mamiya. Chiyoko reagirà in modo sorprendemente positivo alla scoperta dell’identità di Kenji, e porterà i personaggi a scoprire la forza dei legami famigliari.

Uscito nel 2011, Tōkyō Kōen è un film drammatico basato sul romanzo di Yukiya Shōji. La pellicola narra la storia di Koji, uno studente universitario la cui passione è la fotografia. Per mettere in pratica questa sua passione, si reca al parco e chiede ai passanti di poter scattare loro delle fotografie. Un giorno, però, mentre stava scattando delle foto senza permesso ad una passante, un uomo gli si avvicina e lo intima di smettere. Avendo appurato che si fosse trattato solo di un equivoco, l’uomo rinnova il suo consiglio a non scattare foto di nascosto, in quanto potrebbero essere mal interpretate. Il giorno seguente si ritrovano nuovamente nel parco. Qui l’uomo “misterioso” gli chiede di pedinare la donna del giorno precedente, spiegandogli che questa è la moglie e che crede che lo stia tradendo. E così il ragazzo, data la somma che gli viene proposta, accetta. Ogni giorno fa foto alla donna e alla figlia e le invia all’uomo, trovando in ciò uno spunto per riflettere sulle donne e sul rapporto con esse.

E con questo siamo giunti alla fine del nostro approfondimento su Aoyama Shinji. Vi aspettiamo tra due settimane con un nuovo regista con Akushon!