Ciao a tutti ragazzi, ben ritrovati per una nuova recensione musicale. Suchmos è il nome del gruppo di cui vi parlerò oggi, un nome un po’ bizzarro  che è stato adattato da “satchmo” , ovvero, il soprannome di uno dei più grandi jazzisti della storia, Louis Armstrong. La formazione della band nasce dalla voglio dei componenti di poter mettere in risalto le loro capacità artistiche e influenzati da vari generi, quali, soul, funk, jazz e rock iniziano a farsi strada nella scena musicale giapponese.  YONCE, TAIKING, HSU, OK, KCEE, and TAIHEI, compagni di infanzia, decisero nel 2013 di fondare la band e tutt’ora sono in attività.

Nel 2015 iniziano a farsi conoscere; è la Space shower music la casa discografica con cui debuttano e rilasciano il loro primo EP, Essence. Lo stesso anno venne rilasciato il loro primo album, The Bay, che riscosse un discreto successo scalando le varie top list giapponesi. Riescono, infatti, ad ottenere il 26° posto nel 株式会社オリコン (Kabushiki-gaisha Orikon) e il 16° posto sul Billboard Megazine. La giovane band si fa presto strada nel panorama musicale nipponico, tale successo è dovuto allo stile adottato dal gruppo che riesce a fondere diversi generi di matrice occidentale con le classiche sonorità della musica giapponese. L’influenza del J-POP è sempre presente e  lo si può intravedere dalla maggior parte dei pezzi, alcuni tra questi permettono ai Suchmos di entrare nelle top list più importanti dell’isola. YMM, il singolo dell’album THE BAY, raggiunge il 44° posto sul   Billboard Japan Hot 100 e il 2°sul  J-Wave Tokyo Hot 100, inoltre,  rilasciano nel 2016  un nuovo EP LOVE&VICE. L’ EP supera il precedente album nelle top list e il singolo “ STAY TUNE” diventa una vera e propria icona della band vincendo il primo posto  al J-Wave Tokyo Hot 100.

TOUR MINT CONDITION” è il primo tour ufficiale della band, il quale segna una chiara maturazione del gruppo e una consapevolezza musicale maggiore, non a caso, l’anno successivo, rilasceranno il secondo Album “ THE KIDS”.

E’ sicuramente il sound lounge e giovanile il punto forte di questi ragazzi, i riff di chitarra sono tipici del funk, accompagnati da un piano che si avvicina all’ acid jazz e che determina le varie strutture dei pezzi.  Riescono a portare in scena un genere che  si accosta anche alla musica elettronica, basti pensare ai vari synth e scratch che DJ KCEE utilizza per  contornare le melodie delle canzoni. Hanno un suono inconfondibile; è il tipico gruppo che se ascolti in radio riconosci subito ed   è  merito di YONCE, il cantante, se questa band è così facilmente riconoscibile. YONCE è il fondatore del gruppo; ha grandi qualità vocali; voce delicata, limpida e ben modulata, le caratteristiche giuste per cantare su groove di basso  che richiamano il funk e il jazz. Ricorda un po’ la voce di Jason “jay” Kay, front-man della famosa band britannica “JAMIROQUAI”, con un flow un po’ più giapponese. Penso che non ci sia nulla di più musicale del funk giapponese;  la lingua ha una metrica che si lega alla perfezione con il beat, è versatile, ed è come se scivolasse da una parte all’altra sulla base musicale.

THE BAY;

Da questi brani si può chiaramente percepire il suono e le intenzioni musicali del gruppo. IL prossimo è il pezzo che ha segnato il successo del gruppo;

Che dire, è un sound che richiama gli anni ’80  ma che si affianca molto bene anche alle sonorità moderne, è forte il tentativo di unire i suoni occidentali con quelli tipici giapponesi. Non mi resta che lasciarvi un buon ascolto, alla prossima recensione!

(Recensione di Luigi Lonetto)