Regia: Hiroki Ryūichi
Durata: 110 minuti
Attori principali: Matsuoka Shunsuke, Nomura Eugene, Arimura Tsugumi, Kawai Miwako, Shiraishi Reiko
Anno: 1994

Tratto da un romanzo di Kawashima Makoto su due studenti liceali rivali in atletica e in amore, 800 Two-Lap Runners fa parte del filone dei seishun eiga, ovvero i film di formazione che affrontano importanti tematiche adolescenziali, come la crescita e l’amore. In occasione della venticinquesima edizione del Far East Film Festival il regista, Hiroki Ryūichi, ha presentato personalmente il film come produzione cardine della sua carriera.

La pellicola è parte della filmografia del primo Hiroki, il quale si allontana dalle sue produzioni precedenti – prevalentemente di stampo erotico – per produrre il suo primo lungometraggio di genere diverso. Ma l’elemento erotico trova comunque spazio nella sua narrazione; in una delle scene iniziali, infatti, troviamo il primo dei due protagonisti, Nakazawa Ryūji, fare sesso con una sua compagna di scuola nel ripostiglio della palestra. Per questo motivo, Nakazawa viene subito convocato nell’ufficio del preside, il quale, notando la struttura fisica ben definita del giovane, gli propone di unirsi alla squadra di atletica per gareggiare negli 800 metri, come contropartita per evitare la sospensione dall’istituto. Subito dopo viene introdotto il secondo protagonista, Hirose Kenji, già affermato in questa disciplina sportiva grazie ai successi raccolti nelle competizioni interscolastiche. Questi è considerato il successore di Aihara che, morto suicida, è il detentore del record del suo istituto. Aihara, suo idolo e amante, è una delle figure più importanti nella vita di Hirose, segnandone in modo determinante la sua evoluzione.

Nakazawa e Hirose sono diametralmente opposti nell’approccio all’atletica e alla vita: il primo è ribelle e anticonformista, anche per via del suo background familiare, segnato in modo pregnante dalla affiliazione del padre alla yakuza; il secondo è, invece, uno studente diligente e dedicato al suo sport, che con determinazione mira a battere il record di Aihara. 

Durante uno dei suoi allenamenti, Hirose incontra Yamaguchi Kyōko, ex ragazza di Aihara, con la quale comincia una relazione senza, però, riuscire ad andarci a letto, per via dell’orientamento sessuale del primo, che continua a essere condizionato dal ricordo di Aihara. Parallelamente, Nakazawa si invaghisce di Ida Shōko, specialista dei 100 metri a ostacoli, con la quale stringe una bella amicizia, che però non sfocia in una relazione amorosa.

I quattro, insieme alla sorella minore di Hirose, Nao, stringono un forte legame amichevole in un campo estivo di atletica leggera, al quale partecipano studenti di vari licei; la corsa diventa la metafora della crescita dell’essere umano, come transizione dalla forza e libertà della giovinezza alla consapevolezza e maturità dell’età adulta, in un percorso in cui i protagonisti imparano a rapportarsi fra loro a conclusione di un periodo dove corsa, amori e amicizie sono proiettati verso la fine. I protagonisti scoprono se stessi e compiono, in questo processo di transizione, un percorso di maturazione che li porta a una maggiore consapevolezza e all’accettazione della criticità di questa fase della vita umana.

Le scene, ricche di intermezzi musicali che si succedono fra loro, si basano anche su inquadrature che, effettuate da una certa distanza, conferiscono alla pellicola un senso di spazialità in cui Hiroki mira a trasmettere sentimenti e dare significato alla musica piuttosto che alle battute degli attori. Nell’ambito dei seishun eiga del tempo questa scelta rappresenta un elemento di rottura rispetto al passato, in quanto la musica – nonostante sia un elemento quotidiano nelle nostre vite – assume una posizione di rilievo. Un altro punto di distacco dalla produzione precedente è rappresentato dall’approccio alla sfera sessuale, a cui tutti i protagonisti si avvicinano esplicitamente; si emancipano quindi dalla precedente norma, dove introdurre il tema del sesso nella vita degli studenti era considerato un tabù. 

L’inquadratura molto dinamica e fluttuante – la quale caratterizzerà la produzione successiva del regista – regala allo spettatore la sensazione di muoversi spesso insieme agli atleti; è degno di nota anche l’uso del long take, che consente alle inquadrature lunghe diversi minuti in più del normale di rappresentare in modo straordinariamente reale i sentimenti che albergano nel cuore dei giovani. 

Il ruolo della ripresa si rivela fondamentale anche nella scena finale, dove l’inquadratura pian piano esce dal campo sportivo. Il graduale allontanamento della camera rappresenta la fine della vita scolastica dei protagonisti, con l’ingresso in società, comunicando la volontà di Hiroki di rappresentare la corsa come metafora della vita.