Father and son, そして父になる
(Giappone, 2013)

Regia: Kore’eda Hirokazu

Cast: Fukuyama Masaharu, Ono Machiko, Lily Franky

Genere: drammatico

Durata: 120 minuti

Nonomiya Ryota (Fukuyama Masaharu) è un businessman, tanto zelante nel lavoro quanto assente nella vita familiare, che pretende molto da suo figlio affinché diventi come lui. Ha avuto fin da piccoli rapporti problematici col padre e anche per la mancanza di un buon esempio non si dedica alla cura del suo rapporto filiale. Suo figlio, il piccolo Keita è un bambino silenzioso e obbediente che nutre un grandissimo affetto per i genitori, e in particolar modo nutre grande stima del padre. Nonostante le forti pressioni genitoriali verso Keita la loro vita familiare trascorre serena, finché un giorno una chiamata cambierà per sempre la loro vita.

Un giorno ricevono una chiamata dall’ospedale in cui è nato Keita. Secondo l’ospedale, per un errore da parte di una delle infermiere, il loro bambino sarebbe stato scambiato alla nascita con un altro.

Questo ci porta quindi a fare la conoscenza della famiglia Saiki e del piccolo Ryusei, figlio biologico dei Nonomiya. Le due famiglie conducono vite totalmente diverse: mentre infatti la famiglia Saiki vive una vita spartana e vede i genitori molto partecipi nella vita dei proprio figli, per quanto riguarda la famiglia Nonomiya si può dire proprio il contrario. Le due famiglie iniziano a conoscersi e a far passare ai bambini sempre più tempo coi rispettivi genitori biologici. I genitori si confrontano inoltre con un altro modo di essere presenti per i figli.  Arriva però infine il momento in cui gli viene chiesto di decidere se scambiare i bambini o meno, cosa avrà quindi più peso: il legame di sangue o gli anni trascorsi insieme? E che peso avranno i desideri dei bambini in una decisione del genere?

Father and son è un film che affronta con delicatezza le problematiche del rapporto padre-figlio e le difficoltà nel bilanciare lavoro e vita familiare. Sottolinea inoltre l’importanza di una figura genitoriale nella formazione dei bambini come individui, sia nel bene che nel male.

Questa pellicola è stata fortemente apprezzata fin dalla prima uscita nelle sale e ha ricevuto numerosi premi tra cui ricordiamo i più prestigiosi: il premio della giuria al Festival di Cannes (2013) e il Rogers People’s Choice Award al Festival di Vancouver (2013). L’opera è stata inoltre doppiata in italiano, già nel 2014.

Si tratta sicuramente di un film che merita di essere visto e perciò noi dell’associazione Takamori ve la consigliamo caldamente. Se poi interessasse sapere di più sulla produzione di Kore’eda potete vedere i nostri video su: Distance, Nobody Knows e Air doll.

 

—recensione di Roberta Novello.