Bentornati nella nostra rubrica dedicata alle recensioni letterarie! Oggi ci avviciniamo al neo-vincitore del premio Nobel alla letteratura Kazuo Ishiguro. Il romanzo che vi presentiamo è ambientato pochi anni dopo la morte di Re Artù, in Inghilterra in un villaggio non meglio precisato dove vivono due anziani, Axl e Beatrice. I due condividono un profondo amore da ormai decine di anni; amore di cui però non ricordano l’origine. Le cause di questa mancanza sono da addebitare ad una fitta nebbia che pervade il territorio e che intorpidisce la memoria delle persone cancellandone i ricordi in modo quasi definitivo. I due protagonisti, spinti da un lontano ricordo dell’eistenza di un figlio trasferitosi in un villaggio vicino, decidono di mettersi in viaggio per raggiungerlo. Così facendo sperano di ottenere maggiori informazione riguardo la perdita di memoria che affligge tutti gli abitanti della zona. Durante questa avventura i due incontreranno numerosi personaggi che saranno fondamentali per lo sviluppo degli eventi e che costringeranno i due innamorati a cambiare spesso meta del proprio viaggio. Verranno inoltre a contatto con tutte le creature fantastiche che caratterizzano il ciclo arturiano: orchi,folletti,draghi e figure leggendarie. Questi elementi sovrannaturali però non vengono presentati canonicamente come in un romanzo cavalleresco, ma vengono mostrati sotto una luce diversa, che mi ha colpito particolarmente. Il tema principale dell’opera verte però sulla memoria, sul ruolo che essa ricopre nelle nostre vite, sulla fallibilità e l’importanza dei ricordi. Di come ad essi a volte si possa preferire un ingenuo oblio capace di alleggerire il peso del cuore umano. Axl e Beatrice oscillano infatti per tutto il romanzo dalla volontà di recuperare le memorie perdute, alla paura delle conseguenza recate dal loro eventuale riaffiorare; interpretando così le paure radicate nell’animo umano. Ed è proprio per questa grande introspezione psicologica unita ad elementi fantastici del mondo cavalleresco medievale che consigliamo vivamente a tutti la lettura di questo entusiasmante romanzo.

(Recensione di Giacomo Becchi)