Autore: Antonietta Pastore

Editore: Einaudi

Collana: L’arcipelago Einaudi

Anno edizione: 2010

Pagine: 192

Leggero il passo sui tatami racconta la preziosa esperienza di sedici anni di vita quotidiana in Giappone della protagonista, Antonietta Pastore. Siamo nella primavera del 1977 a Itami, a nord-ovest di Osaka. Una semplice cartina della rete ferroviaria in versione inglese permette all’autrice di riuscire a orientarsi nell’ “arcana dimensione pittorica” giapponese e di muoversi in piena autonomia fuori città. Il “furto” della cartina da parte di un bambino dà inizio alla scoperta di un mondo difficile da decifrare, ma dotato di una raffinatezza che seduce. Tuttavia, al periodo iniziale di entusiasmo subentra una fase di rifiuto nei confronti della popolazione autoctona rinchiusa nella propria rigidità e formalità, compostezza e cortesia facendo sentire l’autrice “a metà fra l’integrazione nella popolazione locale e l’isolamento in uno di quei circoli composti da occidentali […] arroccati nelle usanze dei loro luoghi di origine”. Ma la scoperta dell’esistenza della letteratura giapponese rivelerà le passioni dell’animo di questo popolo e sconvolgerà la vita dell’autrice, ignara che un giorno sarebbe diventata la traduttrice di scrittori giapponesi del calibro di Soseki, Murakami, Abe, Ikezawa e Inoue. Leggero il passo sui tatami raccoglie riflessioni, aneddoti conditi con una dolce ironia e uno stile scorrevole dai quali spicca un’attenzione ai particolari e una personalità dinamica ed energica che contagia il lettore nel processo di decostruzione di stereotipi e preconcetti inconsapevoli. Il punto di approdo è la consapevolezza che non tutte le differenze culturali sono inconciliabili e il piacere di “vivere sui tatami, su queste stuoie fresche e gradevoli al tatto, che rendono intimo lo spazio e leggero il passo”.

(Recensione di Michela Squadraroli).