Even if This Love Disappears From the World Tonight || Recensione

Regia: Takahiro Miki

Anno: 2022

Durata: 121 minuti

Genere: Drammatico, sentimentale

Attori principali: Shunsuke Michieda, Riko Fukumoto, Kotone Furukawa

In questo mondo che si perde costantemente, ci sono cose che rimangono, che non svaniranno mai.

In seguito a un incidente in auto, Maori non è più in grado di ricordare ciò che le succede da quel momento in poi. Ogni volta che si addormenta, infatti, la sua memoria si resetta, ritornando al suo risveglio dopo l’incidente. Per questo motivo, comincia a tenere un diario in modo tale da poter leggere ogni mattina quali sono stati gli eventi importanti dei giorni precedenti. Le uniche persone di cui si può fidare e che conoscono il suo segreto sono i suoi genitori e la sua migliore amica, Izumi. Questo equilibrio si mantiene fin quando un giorno Toru, preso di mira da alcuni bulli, viene costretto a dichiararsi a Maori, ma contro ogni previsione Maori accetta di frequentarlo, più o meno. I due, infatti, concordano di fingere di stare insieme per mantenere le apparenze basandosi su tre regole principali, di cui una è la più importante: mai innamorarsi per davvero. Maori non può permettersi di provare dei sentimenti per una persona che il giorno dopo verrà cancellata dalla sua memoria. Nonostante Toru venga a conoscenza del suo segreto, fa in modo che Maori non lo scriva nel suo diario e che quindi non ricordi di averglielo detto, pur di non cambiare il loro rapporto. Così inizia la loro storia.

Per quanto possa sembrare difficile o impossibile, le pagine di diario, il rullino delle foto e i quaderni da disegno di Maori si riempiono di Toru. È colui che riesce a portare cose nuove in ogni suo giorno, che le fa battere il cuore al solo leggerne il nome nel suo diario pur non ricordando chi sia o che volto abbia, che le fa venire voglia di ricordare e tristezza di dimenticare ogni sera prima di andare a dormire.

Si tratta di un amore che si costruisce gradualmente, e in questo il ritmo del film è ottimo. Non ci sono forzature o passi affrettati, tutto ha i suoi tempi. Nonostante Maori sia la protagonista, Izumi (Furukawa Kotone) è sicuramente un personaggio chiave del racconto, non solo di sfondo, e ciò viene evidenziato anche dalla sua parte di narrazione nella seconda metà del film. È lei infatti a detenere la memoria, a ricordare tutto e a silenziare il suo dolore pur di non vedere soffrire la sua migliore amica. Per questo motivo, a volte è anche più interessante della protagonista stessa.

Una realizzazione in particolare dà speranza: anche se Maori dimenticherà tutto, non potrà mai dimenticare come disegnare. La memoria procedurale, cioè quella adibita all’acquisizione delle abilità (come andare in bicicletta, disegnare ecc.), infatti, non è facilmente intaccabile.

Anche se questo amore dovesse sparire dal mondo, il mio cuore continuerà a dipingerti.

Anche se la mente dimentica, il cuore non può farlo; le storie rimangono dentro di noi anche quando pensiamo di averle rimosse completamente. Il potere dell’arte fa sì che ciò che viene prodotto non possa mai più essere eliminato del tutto e qualunque cosa succederà, Maori non potrà mai scordare come ritrarre il volto di Toru.

Recensione di Sara Orlando