Our hope – Hitsujibungaku || Recensione

Hitsujibungaku è un trio indie rock fondato a Tokyo nel 2011. Inizialmente costituito da cinque membri, il gruppo inizia la sua carriera realizzando cover di altre band, per poi cominciare a scrivere materiale originale ed esibirsi durante i primi anni di liceo. Attualmente il trio è costituito da Shiotsuka Moeka, cantante, Kasai Yurika al basso e Fukuda Hiroa alla batteria. La parola bungaku nel nome sta a indicare l’importanza del testo nella musica della band; un lirismo delicato ma allo stesso tempo d’impatto, accompagnato da una musica che sa essere dolce e incisiva quando necessario, costituisce l’elemento distintivo dello stile di Hitsujibungaku.                              

Questa caratteristica emerge in particolar modo nel loro terzo album, our hope, che presenta influenza indie rock, dream pop e shoegaze. L’album si apre con hopi, in cui la voce della cantante e i cori, accompagnati da una chitarra riverberata e nostalgica, danno vita a un’atmosfera quasi sognante, resa ancora più suggestiva da un testo altrettanto evocativo.                                                                                                                      

 A seguire Hikarutoki (光る時), una delle tracce più rappresentative dei temi principali e del sound del disco: la voce cristallina di Shiotsuka Moeka è arricchita da armonizzazioni incisive e da una batteria che si mantiene inizialmente stabile e costante ma che cambia tempo nel ritornello, rilasciando l’aspettativa creatasi nella prima strofa ed esprimendo così in modo molto efficace il messaggio della canzone: il testo invita l’ascoltatore ad avere speranza nel futuro nonostante le avversità, poiché la bellezza della vita risiede proprio nella capacità dell’essere umano di poter fiorire di nuovo nonostante le intemperie. Il momento di splendore a cui fa riferimento il titolo può essere raggiunto affrontando la vita di petto senza farsi ostacolare dalla paura del futuro.                                                                                                                            

Un tema molto simile viene trattato nella quarta traccia, Mayoiga (マヨイガ), caratterizzata da un sound più oscuro dovuto alla presenza di una chitarra e un basso più intensi. La cantante sembra parlare direttamente all’ascoltatore, sottolineando l’importanza di agire per il proprio futuro, poiché la ricompensa di tale impegno ha un valore inestimabile. Allo stesso tempo, dobbiamo dare a noi stessi la possibilità di essere vulnerabili e dare sfogo alla nostra tristezza nei momenti più duri.                                   

our hope vuole ricordarci che ognuno di noi ha il potere di cambiare la propria vita e di costruire una realtà in cui splendere senza paura. L’album è un invito alla resilienza e alla speranza, a compiere piccoli miracoli apparentemente insignificanti ma che hanno il potere di mostrarci chi siamo davvero e il nostro potenziale; il tutto è incorniciato da un’atmosfera intima ed energetica allo stesso tempo, capace di mettere in luce le nostre paure più profonde ma anche di incoraggiarci ad agire per sconfiggerle.

Recensione di Francesca Marinelli