Suchmos || Takamori J-Sound

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Nakamori Akina || Takamori J-Sound

Bentornati nella rubrica J-Sound di Takamori! Oggi vi parliamo di Nakamori Akina!

Nakamori Akina nasce a Kiyose nel 1965. Raggiunge la notorietà a soli 17 anni con il singolo “Slow motion” che resta al top delle classifiche per ben 39 settimane. In parallelo con la carriera da cantante si è contemporaneamente dedicata anche a quella di attrice e doppiatrice.

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Kaneko Ayano: l’indie giapponese.

Kaneko Ayano (カネコアヤノ), classe 1993 è una delle menti più prolifiche e geniali della scena J-Pop e J-Indie moderna.
Non solo musicista ma anche scrittrice e attrice, inizia a suonare la chitarra al terzo anno di liceo dopo aver assistito ad uno spettacolo in una live house ed essersi innamorata delle più importanti band underground del periodo.

Durante l’università conosce i membri dei Gateballers, uno dei quali la assiste al basso durante le sue esibizioni live odierne, e propone loro di ascoltare le sue prime produzioni.
Nel maggio del 2012 pubblica il suo primo mini album indipendente Inzei Seikatsu e giugno dello stesso anno viene scelta come apertura per il concerto delle SCANDAL, evento che le aprirà le porte ai locali di Shibuya e Shimokitazawa.

A maggio del 2013 pubblica il suo LP d’esordio, “Raise wa aidoru” (“来世はアイドル”) che va ad aprire finalmente la carriera dell’artista. L’album è un’ottima produzione generalmente folk/acustica con un’acerba Kaneko alla voce e alla chitarra acustica.
Ogni traccia cattura l’ascoltatore alla perfezione incantandolo grazie alle sue note semplici ma dalla composizione melodica catchy.

A distanza di soltanto 1 anno pubblica “Koisuru wakusei” (“恋する惑星”), secondo album ufficiale dell’artista. In questo caso ci troviamo davanti ad una Kaneko sperimentale, la quale punta anche su una compotente più elettronica, come nel brano “Ginga ni notte” (“銀河に乗って”).
Allo stesso tempo però troviamo tracce che seguono la linea ormai tratteggiata dall’album precedente ma dalle quali riusciamo ad intravedere un processo evolutivo dell’artista grazie ad un’accurata produzione.

Nel 2017 esce “Muretachi”, album contente singoli del calibro di “Sayōnara anata” (“さよーならあなた”) dal ritmo ricercato e studiato.
La voce e i testi della Kaneko si presentano più adulti e consapevoli del valore che l’album rappresenta.
Graffiante come sempre, questo LP è l’ennesima conferma positiva del livello qualitativo dell’artista.

Nel 2018 esce “Shukusai” (“祝祭”), LP eccellente che mischia elementi folk già visti in precedenza con elementi funky e pop-rock.
Album che non annoia neanche per un istante grazie ad una voce ancor più grintosa di quanto visto in precedenza, capace di catturare l’ascoltatore già dai primi riff di chitarra.
“Koishīhibi” (“恋しい日々”) riesce a movimentare la produzione fin dall’inizio fino ad arrivare alla traccia di chiusura “Shukujitsu” (“祝日”) che con sole chitarra acustica e voce termina dolcemente un LP di altissimo livello.

Il 2019 è l’anno di uscita di ciò che ad oggi viene considerata come la punta di diamante dell’artista, “Sansan” (“燦々”).
Ogni traccia rappresenta il percorso evolutivo della Kaneko che grazie ad un’inventiva melodica a dir poco impressionante riesce a tenerci incollati a riascoltare ogni singola canzone per ore.
Tracce del calibro di “Gomen ne” (“ごめんね”) e “Bokura hanataba mitai ni yori sotte” (“ぼくらは花束みたいに寄り添って”) esplorano la parte più delicata e dolce dell’artista regalandoci testi dall’enorme profondità e dall’enorme carisma.

Un album che la cui traccia d’apertura è il singolo “Hōyō” (“抱擁”) dichiara già un’ottima partenza per un LP degno di nota.
“Yosuga” (“よすが”) del 2021 è il quarto album solista di Kaneko Ayano.
Produzione ormai di altissimo livello che riporta l’ormai stile folk/pop che l’artista ha fatto proprio ad un livello superiore, grazie anche alla sua voce più tecnica e concentrata.
Ennesima conferma della crescita qualitativa esponenziale della Kaneko.

Terminiamo la recensione invitandovi a guardare il videoclip di Hōyō, tratto dal quarto album dell’artista, premendo qui.

— Recensione di Stefano Andronico