Titolo: The long excuse

Titolo originale: 永い言い訳

Regista: Nishikawa Miwa

Uscita al cinema: 14 ottobre 2016

Durata: 124 minuti

 

La Trama

 Saicho Kinugisawa è uno scrittore dal carattere molto difficile, cinico e distaccato. Una sera mentre consuma un rapporto sessuale con la sua amante viene a sapere che sua moglie muore in un incidente stradale. Non ne è particolarmente colpito, per via del fatto che da parte sua non ci fosse vero amore verso la moglie, tuttavia essendo un personaggio pubblico gli vengono fatte domande e interviste sulla defunta moglie e nel rispondere finge estremo dolore e rammarico. Durante il funerale però incontra un amico della moglie che ha subito un lutto per lo stesso incidente. Per il suo cinismo e la sua concezione di dover apparire dispiaciuto si offrirà di dare una mano a badare ai figli dell’amico, non sapendo però che questa sua scelta dettata dal suo distaccamento emotivo gli cambierà la vita

L’elaborazione del lutto

Subire un lutto non è una situazione facile a livello emotivo e ognuno reagisce in maniera molto differente a seconda del suo carattere. Il messaggio che la regista voleva mandare era proprio questo rappresentando le diverse vite dei due protagonisti che improvvisamente si trovano immersi nella stessa situazione. Il ruolo dei bambini inoltre è fondamentale: grazie alla loro ingenuità data dalla giovane età vedono tutto con occhi diversi e anche loro devono combattere contro dispiacere e tristezza dovendo anche però affrontare contemporaneamente una situazione economica e familiare non delle migliori.

Trasformazione

La tematica centrale nel film, oltre al lutto, è come un’esperienza traumatica possa cambiare radicalmente le persone. Nishikawa lo rappresenta in maniera precisa e dolce senza tralasciare o saltare alcuna parte di questo processo. Lo si vede in maniera molto spiccata nel personaggio di Saicho che, a causa di vari avvenimenti dopo la morte della moglie, e anche grazie ad una grande prestazione attoriale di Motoki Msashiro, arriverà a capire che il se stesso scrittore non era la persona adatta a superare questo terribile evento e che sarebbe dovuto cambiare in tutto e per tutto.

 

—recensione di Massimo Magnoni.