Yōkame no Semi 八日目の蝉

(Giappone, 2011)

Regia: Narushima Izuru

Cast: Nagasaku Hiromi, Inoue Mao, Koike Eiko

Genere: drammatico

Durata: 147 minuti

Lingua: Giapponese

Yōkame no Semi (lett. La cicala dell’ottavo giorno) è l’adattamento cinematografico del romanzo Rebirth di Kakuta Mitsuyo.

In questo film viene raccontata la storia di una famiglia, formata da Etsuko, Takehiro e la loro bimba Erina. Takehiro, fino a poco tempo prima della nascita della bambina aveva tradito la moglie con un’amante, Kiwako, la quale dopo aver abortito il suo bambino era rimasta sterile. La piccola Erina viene rapita dall’amante dell’uomo che trova in lei un qualcosa a cui dedicare tutta la sua vita. Passano gli anni, e in questo tempo Kiwako cresce Erina, da lei ribattezzata Kaoru, come fosse la sua vera figlia. Tuttavia, dopo 4 anni di latitanza la donna viene trovata e arrestata e Erina torna dalla sua famiglia, le cose sembrerebbero andare per il meglio se non fosse che in verità il ritorno della bambina non fa altro che mettere in luce una lacerazione irrimediabile nei rapporti familiari. Erina riconosce come sua legittima madre la donna che è andata in galera e non si riconosce più, invece, come membro della sua famiglia di sangue. La madre biologica della bambina, che dopo tutti questi anni di ricerca si trova disconosciuta nel suo ruolo di madre, si dispera, mentre il padre diventa una figura sempre più distaccata. Erina si trova quindi a crescere in una famiglia disfunzionale, senza poter vivere le gioie e i dolori di una vita normale. Un bel giorno però la giovane viene contattata da una giornalista freelance che volendo scrivere un articolo sul suo caso la porta a fare un tuffo nel passato e a tornare nei luoghi della sua infanzia ormai perduta.

La storia viene narrata in medias res e come spettatori ci troviamo a riscoprire gli avvenimenti man mano che riaffiorano alla mente della protagonista stessa. Le continue digressioni nella narrazioni inoltre ci permettono di valutare sotto una luce diversa la figura di Kiwako e di comprendere al meglio i traumi di Erina.  È un’opera di grande introspezione psicologica che non permette di incasellare i personaggi nelle banali categorie di “buoni” o “cattivi”, ma ce li mostra come figure complesse.

ll film in patria ebbe un grande successo fin da subito, al punto da ricevere numerosissimi premi alla 35esima edizione del Japan Academy Prize, tra cui ricordiamo quello per il Miglior film dell’anno. Inoltre siamo fieri di dire che i sottotitoli di questo film sono parte del database della nostra associazione.

 

Vi invitiamo a vederlo e a lasciarvi coinvolgere dalla trama e dai personaggi. E se mai voleste sapere di più sui nostri sottotitoli potete contattarci su info@takamori.it

—recensione di Roberta Novello.