Allerta Hacker

 

Negli ultimi giorni, il sito internet dell’Associazione Takamori è stato bersaglio di attacchi da parte di alcuni hacker, per i quali ci siamo già mobilitati risolvendo i problemi che ne erano sorti e sporgendo regolare denuncia presso la Polizia Postale.

Noi dell’Associazione ci scusiamo per eventuali disagi da questi causati e ci auguriamo che i delinquenti che hanno posto in essere tale vile attacco ne possano rispondere di fronte alla legge.

Associazione Culturale Takamori

Corso di lingua giapponese da remoto Takamori (liv. falso principiante – N4)

 

 

📢📢Siamo lieti di annunciarvi che riprende il corso di lingua giapponese Takamori (livello falso principiante N4)!

 Le lezioni si tengono ogni lunedì dalle 20:00 alle 21:45 da remotosono accessibili da tutta Italia. Ricordate che le iscrizioni sono sempre aperte e che accettiamo anche studenti che hanno voglia di inserirsi con una conoscenza basica della lingua (previo level check da parte del docente).

 Le lezioni sono tenute dal prof. Francesco Vitucci (Università di Bologna) e comprendono moduli didattici multimediali che vanno a integrarsi con lo studio della grammatica (manuale 学ぼう!にほんご・初級2).

Vi aspettiamo numerosi per imparare e farci compagnia da qualunque città veniate! 

Per maggiori informazioni potete scrivere a: info@takamori.it 

 

 

Storie di Fiori – Yoshiya Nobuko

Storie di fiori

Autore: Yoshiya Nobuko

Titolo originale: 花物語

Editore: Atmosphere Libri

Collana: Asiasphere

Traduzione: Paola Scrolavezza

Edizione: 2020

Pagine: 240

 

Da come si può intendere dal titolo, Storie di fiori, è una raccolta di diciotto racconti (su cinquantadue) scritti da Yoshiya Nobuko tra il 1916 e il 1924 e pubblicati sulla rivista Shōjo gahō.

Con i suoi diciotto racconti, Storie di fiori rappresenta una rivoluzione letteraria per quanto riguarda la figura femminile dell’epoca Taishō e pone le basi per la cultura shōjo futura. I racconti, infatti, trattano di storie di amicizie romantiche, più o meno sottili, tra ragazze adolescenti o giovani donne. Dunque, le protagoniste si trovano proprio in quella fase di età precedente al matrimonio, ovvero la più libera per una donna dell’epoca.
Ogni capitolo è intitolato con il nome di un fiore che sta a rappresentare la giovinezza delle protagoniste e le vicende da loro vissute. Inoltre, il fiore rimanda all’incredibile delicatezza e leggerezza dei racconti che presentano anche una tenue sensazione di nostalgia.

Yoshiya Nobuko fa passare le relazioni tra le ragazze come “apprendistato al matrimonio”, ma dalla lettura dei racconti si intende benissimo come questo apprendistato sia solo una scusa; le storie possono essere più o meno palesi, ma si capisce che quello che lega i personaggi, seppur platonico, è amore.
Le protagoniste, infatti, amano ciò che è “identico” a loro; questo identico non si limita al genere, ma si protrae anche nella vita e nei costumi delle ragazze dell’epoca Taishō. Amano, dunque, chi vive una condizione uguale alla loro in una società che impone il ruolo di buona moglie e madre saggia.

Storie di fiori è una lettura piacevole che trasporta il lettore in una dimensione quasi onirica, facendolo vivere nel Giappone di epoca Taishō dal punto di vista delle giovani donne.

 

— recensione di Aurora Maceri.

 

Lakeside Murder Case (2004)

Cineteca JFS!

Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia raccontandovi un nuovo film. Quello che vi presentiamo oggi è Lakeside Murder Case, del 2004, diretto da Aoyama Shinji, e basato sul romanzo di Higashino Keigo, uno dei maestri del giallo-poliziesco.

Tre famiglie alloggiano in un cottage vicino ad un lago, dove i loro figli stanno studiando intensamente per entrare in una prestigiosa scuola privata, con l’aiuto di un tutor. Una notte, però, l’amante di Namiki Shunsuke viene ritrovata morta in una stanza, e sua moglie confessa di averla uccisa. Da questo momento, tutti vengono catapultati in un orribile e impensabile incubo.

Guarda il nostro video qui!


L’Associazione Takamori dispone di un ampio database di sottotitoli italiani per film giapponesi a cura dei membri dell’associazione stessa. Per ulteriori informazioni, contatti e collaborazioni:

Indirizzo di posta elettronica: info@takamori.it

 

Kamome Diner (2006)

Kamome Diner, かもめ⻝堂
(Giappone, 2006)
Regia: Ogigami Naoko
Cast: Katagiri Haiki, Kobayashi Satomi
Genere: commedia, slice of life
Durata: 102 minuti

 

“Una persona triste è triste in qualsiasi Paese.”

Kamome Diner, letteralmente “La locanda del gabbiano”, è un film della regista
giapponese Ogigami Naoko. È basato sul romanzo omonimo di Mure Yōko,
che ha scritto la sceneggiatura del film insieme alla regista. Nella ventottesima
edizione del Yokohama Film Festival è stato il quinto classificato.
Il film racconta la storia di Sachie, una donna giapponese che vive a Helsinki,
dove ha appena aperto una locanda in cui serve cibo tipico giapponese, in
particolare onigiri. Il locale rimane vuoto per parecchio tempo, finché non fa il
suo ingresso colui che diventerà il primo habitué, un giovane ragazzo
finlandese appassionato di manga e cultura giapponese. Poco a poco entrano
in scena i diversi personaggi, tra cui Masako, una donna giapponese il cui
bagaglio è stato perso dalla compagnia aerea con cui ha viaggiato. Dopo
qualche esperimento Sachie riesce a riempire la locanda, conquistando anche i
più diffidenti clienti finlandesi.
Se nella prima parte del film i toni sono malinconici, dovuti alla difficoltà
iniziale della protagonista ad ambientarsi in un Paese straniero, la nostalgia
viene poi sostituita dal sentimento d’amicizia che lega i personaggi. Lo
spettatore è portato a riflettere su tematiche come il potere curativo del cibo
e la transculturalità dello stesso, la creazione di legami con persone di
nazionalità diverse e la capacità di reinventarsi quando la vita presenta delle
sfide.
I personaggi sono caratterizzati con così tanta cura da sembrare quasi reali, e
l’attenzione per il dettaglio nella scenografia fa desiderare allo spettatore di
essere uno degli affezionati clienti del locale.

Il film è stato girato in un bar finlandese che è stato riarredato per l’occasione,
ma nelle vicinanze si trova il ristorante Kamome, un locale simile a quello della
storia, meta popolare per i turisti giapponesi a Helsinki.

 

— recensione di Giorgia Caffagni.